BENVENUTO



B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


venerdì 29 aprile 2016

La missione del Cristo sta per giungere a compimento: il testamento di Gesù.


Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Sesta domenica di Pasqua – Anno C



Dal vangelo secondo Gv 14,23-29

Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: «Vado e tornerò da voi». Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Parola del Signore!

Enzo: La liturgia continua a proporci gli ultimi insegnamenti prima del suo ritorno al Padre, insegnamenti che l'evangelista Giovanni avrebbe raccolti da vari momenti del minstero di Gesù e posti sulle sue labbra nel momento più solenne della sua missione terrena ((quando passa dalla sua esistenza terrena a quella celeste), una specie di testamento spirituale che illumina in retrospettiva tutto il senso della vita e dell'opera di Gesù. In questo brano è presentato lo Spirito Consolatore, inviato dal Padre, in preparazione della ormai vicina festa della Pentecoste.

Alla domanda dell'apostolo Giuda di Giacomo, che si attendeva da Gesù un gesto messianico clamoroso per restaurare il regno davidico e non capiva come potesse manifestarsi quale Messia solo ai discepoli e non al mondo, Gesù risponde: Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Gesù si manifesterà, ma non in senso politico, soltanto a coloro che custodiranno la sua Parola. Egli fisserà la sua dimora in essi insieme con il Padre. E aggiunge: Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.” Chi non ama Gesù non può custodire le sue parole (comandamenti), escludendosi così dalla salvezza perché rifiuta di ascoltare la Parola di vita che è la stessa del Padre. Chi lo ama invece osserva le sue parole, vive di esse, gioisce che Gesù vada dal Padre.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi”.  La missione di Gesù stava per concludersi, le sue parole sono anche il suo testamento di addio. Alle esortazioni Gesù annuncia una novità, come per assicurare i suoi discepoli che non erano in grado di capire profondamente le sue parole:
Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Si conclude così la serie: lo Spirito Santo, Figlio e Padre vengono ad abitare negli apostoli e nei cristiani di ogni tempo. Lo Spirito Santo, il “Paraclito”, inviato dal Padre per intercessione “nel mio nome”, di Gesù, non avrà il compito di manifestare nuove verità, ma di fare assimilare e di “ricordare” ai discepoli, di rendere presente e attualizzare l'opera di Gesù, Salvatore del mondo. Se comprendessimo la grandezza di questo mistero rimarremmo sempre in contatto con questo Consolatore per portare ai nostri simili l'opera di Gesù Salvatore. 
 
Vi lascio la pace, vi do la mia pace”.Gesù si congeda dai suoi ofrendo la pace, quella pace predetta dai profeti per il tempo escatologico: Is 9,6 Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare”. E' una pace diversa da quella che dà il mondo, è una pace connessa intimamente con la presenza di Dio, una pace che dona sicurezza e gioia intensa.E' una pace che non deve rattristare per la dipartita di Gesù, ma rallegrare nella certezza della presenza trinitaria in ogni discepolo nell'attesa del ritorno di Gesù alla fine dei tempi come Risorto nella sua gloria:Vado e tornerò da voi”

Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate”. Gesù ha predetto con queste parole la sua partenza e il suo ritorno per predisporre i suoi allo scandalo della croce, alle sofferenze del Messia, non riconosciuto dal popolo ebreo, prima osannato e poi crocifisso, non compreso dal gruppo dei dodici.
L'avvento dello Spirito Santo salverà gli apostoli e tutti noi dallo scandalo della croce e dal presunto fallimento della missione di Gesù.

Mariella: La scorsa domenica il Vangelo ci parlava di un comandamento nuovo, il comandamento dell'amore, nuovo perchè ha come unità di misura lo stesso Cristo, il suo modo di agire e di pensare.
Il breve passo del Vangelo odierno si sofferma ancora sull'amore, l'amore per Cristo che non è più espresso da un comandamento: "Amate!", ma da quel: "Se..." che indica una scelta libera ed incondizionata che non può esser imposta da altri se non dalla volontà stessa dell'essere umano. 

 
Dalle parole di Gesù: "Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.» Egli ci fa comprendere che la nostra adesione, la sequela, l'amore che proviamo per Lui, non può essere solo un vago sentimento, ma passa attraverso l'ascolto attento della parola di verità che Cristo stesso ci ha annunciato. Il nostro amore dunque si esprime nell'obbedienza gioiosa alla sua volontà.

Chi ama veramente il Signore lo ascolta, lo segue, si lascia guidare da Lui, perché sa che obbedirgli non è cosa gravosa, ma è segno di amore vero, di appartenenza, di unità perfetta, di unità trinitaria; infatti l'amore per Gesù è luogo dell'incontro col Padre, il luogo in cui il Padre e il Figlio pongono la loro dimora attraverso lo Spirito Santo nel cuore dell'uomo. Sarà infatti lo Spirito Santo che permetterà a tutte le generazioni di comprendere la verità della Parola.

 
Gesù prima di lasciare gli Apostoli per salire al Padre offre loro un dono ineffabile, il dono della pace.
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi"

La pace di cui Cristo parla non viene dall'esterno, non è frutto di iniziative umane anche lodevoli, non è solo assenza di conflitti, ma è qualcosa che va oltre, che penetra nelle profondità dello spirito umano, che perdura anche nelle situazioni problematiche e dolorose; che resta inalterata nelle difficoltà, perché la sua sorgente è in Cristo principe della pace.
E' in un cuore colmo della presenza del Signore che vive in sé stesso la pace, una pace che poi si allargherà all'esterno perché si tradurrà in opere di pace.


La missione del Cristo sta per giungere a compimento; Gesù nella sua umanità non sarà più visibile agli uomini; i suoi discepoli, abituati a condividere la loro esistenza con lui, dovranno sperimentare la separazione, ma non resteranno soli, né privi di aiuto, né della luce che rischiari la loro mente perché sarà lo stesso Spirito di Dio effuso nella Pentecoste ad illuminarli ed a conservarli nella pace.
 
Gesù sa che i suoi apostoli non sono ancora capaci di intendere le sue parole in tutta la loro portata; per ora essi ascoltano, ci saranno quei giorni di passione e morte e loro si rinchiuderanno pieni di paura nel cenacolo....
Solo in seguito alla Pentecoste, la loro vita cambierà e capiranno le parole del Signore.


Scrive un noto commentatore: 

 
"Lo Spirito è il protagonista che mantiene aperta la storia di Gesù rendendola perennemente attuale e salvifica. Senza lo Spirito la storia di Gesù - compresa la sua risurrezione - sarebbe rimasta una storia chiusa nel passato, non un evento perennemente contemporaneo. 

Lo Spirito è la continuità tra il tempo di Gesù e il tempo della Chiesa"


















Nessun commento:

Posta un commento