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B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


venerdì 23 maggio 2014

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre






Se mi amate, osserverete i miei comandamenti

Domenica sesta di Pasqua: Gesù chiede amore



Dal vangelo secondo Giovanni 14,15-21

“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed
egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della
verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo
conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani:
verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete,
perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e
voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui
che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi
manifesterò a lui”.

Parola del Signore!


Mariella: Siamo nei cinque capitoli che compongono il cosiddetto discorso sacerdotale e che raccolgono i passaggi più importanti dell'intero insegnamento del Signore che sono: la rivelazione dell'infinito amore di Dio per gli uomini, la relazione che lega il Padre al Figlio, il comandamento dell'amore vicendevole, la promessa dello Spirito Santo agli Apostoli, l'annuncio del ritorno finale di Cristo, l'affidamento a Pietro del compito di essere suo successore all'interno della Chiesa che si sta per costituire.
Giovanni colloca tutto questo materiale all'interno dell'ultima cena, quasi a formare un vero e proprio  testamento spirituale di Cristo.

Premesso questo, quel che conta non sono tanto i personaggi che animano la scena di allora e neppure il contesto nel quale ci troviamo, quanto piuttosto le PAROLE pronunciate dal Maestro, verso le quali dobbiamo prestare la massima attenzione.
Anche perché oggi, gli interlocutori di Gesù non sono più quelli del Vangelo ma siamo noi.
Il Signore si rivolge a noi, così come a loro, con le stesse parole, e suscita in noi le medesime reazioni: disponibilità, stupore, incredulità, incomprensione, indifferenza a secondo di quanto il nostro cuore sia disponibile ad accoglierlo.
Il suo messaggio è un messaggio d'amore e di speranza.  L'amore in fondo è una cosa bella che dona pace, armonia, unità, comunione, perché non vogliamo accoglierlo?
Perché molto spesso ci resta così difficile comprendere ed applicare le sua parole?

Anche la speranza è una parola che sembra uscita dal nostro vocabolario comune e registra un calo preoccupante. Invece di essere uomini e donne di speranza, siamo ormai tutti in preda alla rassegnazione per non dire alla disperazione.
E quando manca la speranza quale futuro possiamo costruire e promettere ai nostri figli?

Domenica scorsa nel Vangelo era scritto: "Chi ha visto me, ha visto il Padre" 
Ma cosa rende possibile che noi vediamo il Padre in Cristo?
Chi può illuminarci nella fede e farci comprendere che la sua è Parola di verità?

E' lo Spirito Santo, il Paraclito che Gesù stesso promette ai suoi discepoli dopo l'Ascensione.
Solo lo Spirito Santo è vincolo di unione fra il Padre e il Figlio e solo lo Spirito è in grado di far sì che noi concepiamo Padre e Figlio come una cosa sola, essendo Spirito di verità.
Gesù lo promette affinché nessuno di noi si senta orfano, ma tutti possiamo scoprire la presenza del Risorto, vederlo ed in Lui vedere il Padre, parole di Gesù!

Grazie allo Spirito Santo, chiunque lo riceve potrà credere e di vivere in Lui, potrà percorrere la via che Lui ci indica e perseverare nella sua Parola, osservare i suoi comandamenti, amarlo testimoniarlo con coraggio e perseveranza.
Sarà infatti grazie allo Spirito Santo che i discepoli, dapprima confusi e attoniti durante le apparizioni di Gesù, riusciranno a comprendere tutti gli avvenimenti ed avranno consapevolezza di ciò che il Maestro aveva insegnato loro.

Lo Spirito di Dio inviato a tutti gli uomini di buona volontà, vuol condurre anche oggi tutti alla verità, ma il mondo non lo vede e non lo conosce, troppo preso da uno spirito mondano e fasullo, non sa riconoscere la verità .
E noi da quale Spirito vogliamo essere abitati? Dallo Spirito Santo oppure dallo spirito del mondo?

Vorrei ancora sottolineare due cose importanti:
Gesù è datore di vita, è la Vita e questo è il suo obbiettivo: “io vivo e voi vivrete” dice il testo, la sua missione è anche un po' la nostra essere datori di vita, rispettare amare e servire la vita in tutte le sue fasi.

Seconda cosa: in questo brano è fortemente sottolineato il concetto di unione a Cristo, molte volte è ripetuto il verbo amare: se mi amate...questi è colui che mi ama...chi ama me sarà amato dal Padre ed anch'io lo amerò....
E' un amore che cambia la vita, uniti a Gesù siamo tralci che producono molto frutto, questo ci conforta.
L'uomo può dire no a Dio ma Dio non dirà mai no all'uomo, lo cercherà sempre, non siamo orfani, anche se una madre dimenticasse il suo bambino Dio non lo dimenticherà mai fino alla fine dei suoi giorni!
Possiamo essere indifferenti ad un amore così grande?

Enzo: In questo breve brano di vangelo Gesù, dopo aver parlato in precedenza dell’amore vicendevole tra i suoi discepoli “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, ora chiede il loro amore per Lui. Amore che esige una sola cosa: l’osservanza dei suoi comandamenti. Non è solo obbedienza a delle regole ma adesione con amore alla sua parola, alla sua persona: “Questi è colui che mia ama”.

Poi dà delle garanzie, grande regalo come vedremo, ai suoi discepoli, non li lascerà soli: dopo di lui il Padre, invocato da Gesù, invierà in mezzo a loro “lo Spirito di Verità”: colui che aprirà la mente, gli occhi, ricorderà e farà capire, interiorizzare quanto Gesù aveva detto; si farà conoscere, lo vedranno, sarà il nuovo Paraclito, “un altro Paraclito” cioè prenderà il posto di Gesù, starà vicino, starà accanto come difensore, aiuterà, incoraggerà, consolerà, sarà l’avvocato difensore nelle difficoltà, nelle persecuzioni, sarà Colui che darà altre possibilità nella vita, si farà carico dei discepoli, metterà sulla loro bocca ciò che devono dire, annunciare. Il Paraclito sarà il secondo difensore dei discepoli, dopo Gesù, liberandoli, aiutandoli da tutto quello che  impedisce di essere in Dio.
Questo regalo di Gesù e del Padre, spesso non compreso, malamente presentato è alla base e guida della nostra vita dopo la morte, risurrezione e ascensione di Gesù al Padre.

I suoi discepoli, anche noi!, saranno dei privilegiati, non saranno come coloro che non hanno creduto in Gesù: i discepoli invece lo vedranno perché si creerà una comunione di intenti e di vita, faranno parte della stessa vita divina di Gesù: “perché io vivo e voi vivrete”.

Gesù è un fiume di parole: sa benissimo che i suoi discepoli non capiscono ciò che sta dicendo loro ma sa anche che il Paraclito quando sarà inviato dal Padre aprirà loro la mente. Allora, “in quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio”, capirete come voi siete “ in me e io in voi”, e che non vi ho “lasciati orfani”, le vostre delusioni saranno illuminate da una nuova speranza, la vostra vita cambierà nella carità, nella dedizione a me e ai vostri fratelli.

Riflettendo su questo brano si aprono anche i nostri occhi, la nostra anima prende consapevolezza dell’amore di Gesù per noi. Bello questo!
Abbiamo capito che Colui che ci ha amati per primo chiede  di essere ricambiato nell’amore?  

Ma l’amore di Dio per noi non è semplicemente una restituzione perché Lui ci ha sempre amati, ma il nostro amore per lui ci ritorna ancora una volta gratuito e raddoppiato:” Chi ama me sarà amato anche dal Padre mio”e ancora otterremo la sua “manifestazione”, sentiremo palpabile la sua vicinanza, la sua vita in noi, “e mi manifesterò a lui”.
Mi manifesterò a lui. E’ bello e santificante crederlo!

Ma questo Paraclito santificatore è oggetto del nostro amore? Si chiedeva e chiedeva ai suoi fedeli sant’Agostino:
”Come può dunque il Signore, riferendosi allo Spirito Santo, dire: Se mi amate, osservate i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Paraclito, dal momento che senza questo Spirito non possiamo né amare Dio, né osservare i suoi comandamenti? Come possiamo amare Dio per ricevere lo Spirito, se senza lo Spirito non possiamo assolutamente amare Dio? E come possiamo osservare i comandamenti di Cristo per ricevere lo Spirito, se senza questo dono non possiamo osservarli?”. Ecco l’importanza della devozione-adorazione allo Spirito Santo, purtroppo tanto disattesa e poco inculcata.

Abbiamo alla fine della nostra riflessione una visione trinitaria di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo che abitano in noi e noi in loro. E’ il  mistero di Dio che ci circonda, e questo mistero rende più forte la nostra fede, più accetti al Padre perché abbiamo creduto senza aver visto!

“Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce, voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi”. E’ sempre Pentecoste come  per gli apostoli anche per noi: ricevuto lo Spirito santo nel battesimo e cresima aspetta, attesa divina!, che noi ci rivolgiamo a Lui.

“In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”.
Oggi noi sappiamo che anche in questa terra possiamo, se lo vogliamo e crediamo, possiamo vivere in Dio, partecipare della sua stessa Vita, dove Vita uguale Amore.

Mariella: davvero c'è da rileggere attentamente e meditare tanto sulle parole contenute in questo brano evangelico, ci aprono nuovi orizzonti dello spirito  finora forse inesplorati!

Enzo: Sì, è vero. Ci sarebbe molto da dire, da immagazzinare, soprattutto la nostra fede nello Spirito Santo, sulla sua presenza nel mondo e in ogni credente, nel dialogo che possiamo stabilire con Lui, nel chiedere con forza i suoi doni per la gloria di Dio, contare sulla sicurezza dei suoi interventi.
E poi se il Padre e Gesù hanno voluto mandarcelo un grandissimo motivo lo avranno avuto, conoscendo la nostra debolezza. Non ci resta che acconsentire e fare la loro Volontà.

Mariella: verissimo Enzo! E soprattutto riflettere sul nostro grande errore di fondo, quello di
considerarci  autosufficienti o peggio incapaci, senza valutare che non siamo noi a governare il mondo, ma è lo Spirito di Dio che dobbiamo invocare sempre in ogni necessità!

Enzo: Dobbiamo abituarci a pensare, vivere assieme allo Spirito Santo perché in Lui scopriremo il segreto di una vita cristiana vissuta seguendo la Parola del Padre, Gesù.


Facciamoci guidare sempre dal soffio dello Spirito Santo

 






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