Se mi amate, osserverete i miei comandamenti
Domenica sesta di Pasqua: Gesù chiede amore
Dal vangelo secondo Giovanni 14,15-21
“Se mi amate, osserverete i miei
comandamenti; e io pregherò il Padre ed
egli vi darà un altro Paràclito perché
rimanga con voi per sempre, lo Spirito della
verità, che il mondo non può ricevere perché
non lo vede e non lo conosce. Voi lo
conoscete perché egli rimane presso di voi e
sarà in voi. Non vi lascerò orfani:
verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non
mi vedrà più; voi invece mi vedrete,
perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno
voi saprete che io sono nel Padre mio e
voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei
comandamenti e li osserva, questi è colui
che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre
mio e anch’io lo amerò e mi
manifesterò a lui”.
Parola del Signore!
Mariella: Siamo
nei cinque capitoli che compongono il cosiddetto discorso sacerdotale e che
raccolgono i passaggi più importanti dell'intero insegnamento del Signore che
sono: la rivelazione dell'infinito amore di Dio per gli uomini, la relazione
che lega il Padre al Figlio, il comandamento dell'amore vicendevole, la
promessa dello Spirito Santo agli Apostoli, l'annuncio del ritorno finale di
Cristo, l'affidamento a Pietro del compito di essere suo successore all'interno
della Chiesa che si sta per costituire.
Giovanni colloca tutto questo materiale all'interno
dell'ultima cena, quasi a formare un vero e proprio testamento spirituale di Cristo.
Premesso questo, quel che conta non sono tanto i personaggi
che animano la scena di allora e neppure il contesto nel quale ci troviamo,
quanto piuttosto le PAROLE pronunciate dal Maestro, verso le quali dobbiamo
prestare la massima attenzione.
Anche perché oggi, gli interlocutori di Gesù non sono più
quelli del Vangelo ma siamo noi.
Il Signore si rivolge a noi, così come a loro, con le stesse
parole, e suscita in noi le medesime reazioni: disponibilità, stupore,
incredulità, incomprensione, indifferenza a secondo di quanto il nostro cuore
sia disponibile ad accoglierlo.
Il suo messaggio è un messaggio d'amore e di speranza. L'amore in fondo è una cosa bella che dona
pace, armonia, unità, comunione, perché non vogliamo accoglierlo?
Perché molto spesso ci resta così difficile comprendere ed
applicare le sua parole?
Anche la speranza è una parola che sembra uscita dal nostro
vocabolario comune e registra un calo preoccupante. Invece di essere uomini e
donne di speranza, siamo ormai tutti in preda alla rassegnazione per non dire
alla disperazione.
E quando manca la speranza quale futuro possiamo costruire e
promettere ai nostri figli?
Domenica scorsa nel Vangelo era scritto: "Chi ha visto
me, ha visto il Padre"
Ma cosa rende possibile che noi vediamo il Padre in Cristo?
Chi può illuminarci nella fede e farci comprendere che la
sua è Parola di verità?
E' lo Spirito Santo, il Paraclito che Gesù stesso promette
ai suoi discepoli dopo l'Ascensione.
Solo lo Spirito Santo è vincolo di unione fra il Padre e il
Figlio e solo lo Spirito è in grado di far sì che noi concepiamo Padre e Figlio
come una cosa sola, essendo Spirito di verità.
Gesù lo promette affinché nessuno di noi si senta orfano, ma
tutti possiamo scoprire la presenza del Risorto, vederlo ed in Lui vedere il
Padre, parole di Gesù!
Grazie allo Spirito Santo, chiunque lo riceve potrà credere
e di vivere in Lui, potrà percorrere la via che Lui ci indica e perseverare
nella sua Parola, osservare i suoi comandamenti, amarlo testimoniarlo con
coraggio e perseveranza.
Sarà infatti grazie allo Spirito Santo che i discepoli,
dapprima confusi e attoniti durante le apparizioni di Gesù, riusciranno a
comprendere tutti gli avvenimenti ed avranno consapevolezza di ciò che il
Maestro aveva insegnato loro.
Lo Spirito di Dio inviato a tutti gli uomini di buona
volontà, vuol condurre anche oggi tutti alla verità, ma il mondo non lo vede e
non lo conosce, troppo preso da uno spirito mondano e fasullo, non sa
riconoscere la verità .
E noi da quale Spirito vogliamo essere abitati? Dallo
Spirito Santo oppure dallo spirito del mondo?
Vorrei ancora sottolineare due cose importanti:
Gesù è datore di vita, è la Vita e questo è il suo
obbiettivo: “io vivo e voi vivrete” dice il testo, la sua missione è anche un
po' la nostra essere datori di vita, rispettare amare e servire la vita in
tutte le sue fasi.
Seconda cosa: in questo brano è fortemente sottolineato il
concetto di unione a Cristo, molte volte è ripetuto il verbo amare: se mi
amate...questi è colui che mi ama...chi ama me sarà amato dal Padre ed anch'io
lo amerò....
E' un amore che cambia la vita, uniti a Gesù siamo tralci
che producono molto frutto, questo ci conforta.
L'uomo può dire no a Dio ma Dio non dirà mai no all'uomo, lo
cercherà sempre, non siamo orfani, anche se una madre dimenticasse il suo
bambino Dio non lo dimenticherà mai fino alla fine dei suoi giorni!
Possiamo essere indifferenti ad un amore così grande?
Enzo: In questo
breve brano di vangelo Gesù, dopo aver parlato in precedenza dell’amore
vicendevole tra i suoi discepoli “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi
gli uni gli altri”, ora chiede il loro amore per Lui. Amore che esige una sola
cosa: l’osservanza dei suoi comandamenti. Non è solo obbedienza a delle regole
ma adesione con amore alla sua parola, alla sua persona: “Questi è colui che
mia ama”.
Poi dà delle garanzie, grande regalo come vedremo, ai
suoi discepoli, non li lascerà soli: dopo di lui il Padre, invocato da Gesù,
invierà in mezzo a loro “lo Spirito di Verità”: colui che aprirà la mente, gli
occhi, ricorderà e farà capire, interiorizzare quanto Gesù aveva detto; si farà
conoscere, lo vedranno, sarà il nuovo Paraclito, “un altro Paraclito” cioè
prenderà il posto di Gesù, starà vicino, starà accanto come difensore, aiuterà,
incoraggerà, consolerà, sarà l’avvocato difensore nelle difficoltà, nelle persecuzioni,
sarà Colui che darà altre possibilità nella vita, si farà carico dei discepoli,
metterà sulla loro bocca ciò che devono dire, annunciare. Il Paraclito sarà il
secondo difensore dei discepoli, dopo Gesù, liberandoli, aiutandoli da tutto
quello che impedisce di essere in Dio.
Questo regalo di Gesù e del Padre, spesso non compreso,
malamente presentato è alla base e guida della nostra vita dopo la morte,
risurrezione e ascensione di Gesù al Padre.
I suoi discepoli, anche noi!, saranno dei privilegiati,
non saranno come coloro che non hanno creduto in Gesù: i discepoli invece lo
vedranno perché si creerà una comunione di intenti e di vita, faranno parte
della stessa vita divina di Gesù: “perché io vivo e voi vivrete”.
Gesù è un fiume di parole: sa benissimo che i suoi
discepoli non capiscono ciò che sta dicendo loro ma sa anche che il Paraclito
quando sarà inviato dal Padre aprirà loro la mente. Allora, “in quel giorno voi
saprete che io sono nel Padre mio”, capirete come voi siete “ in me e io in
voi”, e che non vi ho “lasciati orfani”, le vostre delusioni saranno illuminate
da una nuova speranza, la vostra vita cambierà nella carità, nella dedizione a
me e ai vostri fratelli.
Riflettendo su questo brano si aprono anche i nostri
occhi, la nostra anima prende consapevolezza dell’amore di Gesù per noi. Bello
questo!
Abbiamo capito che Colui che ci ha amati per primo
chiede di essere ricambiato nell’amore?
Ma l’amore di Dio per noi non è semplicemente una
restituzione perché Lui ci ha sempre amati, ma il nostro amore per lui ci
ritorna ancora una volta gratuito e raddoppiato:” Chi ama me sarà amato anche
dal Padre mio”e ancora otterremo la sua “manifestazione”, sentiremo palpabile
la sua vicinanza, la sua vita in noi, “e mi manifesterò a lui”.
Mi manifesterò a lui. E’ bello e santificante crederlo!
Ma questo Paraclito santificatore è oggetto del nostro
amore? Si chiedeva e chiedeva ai suoi fedeli sant’Agostino:
”Come può dunque il Signore, riferendosi allo Spirito
Santo, dire: Se mi amate, osservate i miei comandamenti; ed io pregherò il
Padre, ed egli vi darà un altro Paraclito, dal momento che senza questo
Spirito non possiamo né amare Dio, né osservare i suoi comandamenti? Come
possiamo amare Dio per ricevere lo Spirito, se senza lo Spirito non possiamo
assolutamente amare Dio? E come possiamo osservare i comandamenti di Cristo per
ricevere lo Spirito, se senza questo dono non possiamo osservarli?”. Ecco
l’importanza della devozione-adorazione allo Spirito Santo, purtroppo tanto
disattesa e poco inculcata.
Abbiamo alla fine della nostra riflessione una visione
trinitaria di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo che abitano in noi e noi in
loro. E’ il mistero di Dio che ci
circonda, e questo mistero rende più forte la nostra fede, più accetti al Padre
perché abbiamo creduto senza aver visto!
“Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere
perché non lo vede e non lo conosce, voi lo conoscete perché egli rimane presso
di voi e sarà in voi”. E’ sempre Pentecoste come per gli apostoli anche per noi: ricevuto lo
Spirito santo nel battesimo e cresima aspetta, attesa divina!, che noi ci
rivolgiamo a Lui.
“In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e
voi in me e io in voi”.
Oggi noi sappiamo che anche in questa terra possiamo, se
lo vogliamo e crediamo, possiamo vivere in Dio, partecipare della sua stessa
Vita, dove Vita uguale Amore.
Mariella: davvero
c'è da rileggere attentamente e meditare tanto sulle parole contenute in questo
brano evangelico, ci aprono nuovi orizzonti dello spirito finora forse inesplorati!
Enzo: Sì, è
vero. Ci sarebbe molto da dire, da immagazzinare, soprattutto la nostra fede
nello Spirito Santo, sulla sua presenza nel mondo e in ogni credente, nel
dialogo che possiamo stabilire con Lui, nel chiedere con forza i suoi doni per
la gloria di Dio, contare sulla sicurezza dei suoi interventi.
E poi se il Padre e Gesù hanno voluto mandarcelo un
grandissimo motivo lo avranno avuto, conoscendo la nostra debolezza. Non ci
resta che acconsentire e fare la loro Volontà.
Mariella: verissimo Enzo! E soprattutto riflettere sul nostro grande
errore di fondo, quello di
considerarci autosufficienti o peggio incapaci, senza
valutare che non siamo noi a governare il mondo, ma è lo Spirito di Dio che
dobbiamo invocare sempre in ogni necessità!
Enzo: Dobbiamo
abituarci a pensare, vivere assieme allo Spirito Santo perché in Lui scopriremo
il segreto di una vita cristiana vissuta seguendo la Parola del Padre, Gesù.
Facciamoci
guidare sempre dal soffio dello Spirito Santo
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