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B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


martedì 31 ottobre 2017

Vogliamo riprendere i nostri incontri?

Riprendo a scrivere dopo un periodo abbastanza lungo. Ho già inizato a pubblicare qualcosa, come avete visto. Se mi sarà possibile, io farò del mio meglio, per continuare con il prossimo anno liturgico i commenti alle letture liturgiche della domenica. Come ero solito invierò personalmente i commenti a coloro che lo hanno chiesto e voluto. Mi raccomando il passa parola che è un modo di apostolato.

Rivolgiamo con questo primo post il pensiero allo Spirito Santo, nostro consolatore, ideatore, aiuto della nostra vita cristiana. Senza di Lui non faremo molta strada.


LO SPIRITO SANTO
 

Tutto ciò che non si ama da parte nostra non c’è nessuna intenzione o volontà di farlo conoscere o
di comunicarlo agli altri. Quanto detto è una verità lapalissiana. Se ami il calcio, desideri fortemente
praticarlo e insegnarlo agli altri.

Che noi cristiani possiamo avere lo stesso desiderio forte di Gesù: “Sono venuto a gettare fuoco
sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso!”

Qual è questo fuoco? Come si chiama questo fuoco? È lo Spirito Santo, l’Amore increato del Padre
e del Figlio. Lo Spirito Santo è il grande sconosciuto nella vita di moltissimi cattolici. La cosa più
triste è che lo Spirito Santo non è conosciuto non solo dai cattolici non praticanti, ma anche da
quelli che frequentano la chiesa ogni domenica.

Forse nelle nostre chiese alcuni parroci parlano dello Spirito Santo solo nel giorno di Pentecoste.
Poi, passata la solennità di Pentecoste, si spegne il fuoco o, meglio ancora, si chiude la Colomba (lo
Spirito Santo) in una gabbia per poi riaprirla l’anno successivo.

Senza il battesimo di fuoco e di Spirito Santo non c’è amore verso la Chiesa, non c’è zelo
nell’annunciare il Vangelo, non c’è amore per la preghiera individuale e comunitaria, non c’è odio
verso il peccato, non c’è desiderio per il Paradiso, non c’è forza nell’amare chi ci mette in croce,
non c’è conoscenza interiore della Sacra Scrittura. Senza il fuoco dello Spirito Santo il cristiano è
come un cumulo di ossa inaridite.



Chi ci ha meritato questo Battesimo di Fuoco e Spirito Santo è stato il battesimo di Sangue di Gesù
Cristo. Sulla Croce Gesù ha spirato lo Spirito Santo su tutti gli uomini di buona volontà che si
impegnano a mettere in pratica la sua Parola che ha il potere di purificarci da tutte le nostre sozzure
interiori.

Senza l’impegno a portare la croce della conversione non ci sarà l’immersione nel fuoco dello
Spirito Santo.

Solo chi è ricolmo dello Spirito Santo può diventare spada infuocata e tagliente in questa
generazione adultera e perversa. Amen. Alleluia.

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
Ps. Se vuoi approfondire la teologia dello Spirito Santo, chiedi il mio libro IL GRANDE REGISTA
ai seguenti numeri: 331 334 75 21 / 340 627 5715

lunedì 16 ottobre 2017

IL dare ai poveri non è elemosina, ma restituzione


Condividere con gli ultimi la nostra ricchezza
di don Tonino Bello, servo di Dio


Stare con gli ultimi significa concretamente condividere con gli ultimi la nostra ricchezza.
La ricchezza di noi singoli. E' necessario che ognuno faccia una revisione globale della propria vita. Forse in parametri che la sorreggono sono di fabbrica antievangelica.

Occorre sovegliarsi sulle spese, controllare il denaro che entra, stabilire quale proporzione dei propri soldi dare ai poveri, impegnare un po' di tempo libero per loro in presa diretta, sperimentare tentativi di convivenza e di cassa unica.
E' necessario bloccare la frenesia dell'accumulo, mettere a disposizione degli ultimi quel che sopravanza, rendere fruibili i nostri beni inutilizzati, aprire il guardaroba chiuso, affidare le campagne incolte, popolare le case sfitte, stanziare per i poveri i redditi fissi di alcuni beni.

La ricchezza della comunità. Occorre fare chiarezza nei bilanci parrocchiali, diocesano, d'istituto.
Adoperarsi perché le uscite in favore dei poveri siano le più consistenti. Rivedere certe formulazioni tariffarie che danno l'impressione di una Chiesa interessata più alla borsa dei valori che alla vita dei poveri, e insinuano il sospetto che anche i sacramenti si diano dietro il compenso segnato dal listino prezzi. Studiare le forme adatte per mettere in circuito di fruibilità terreni, case, beni in genere appartenenti alla Chiesa.

Esaminare il problema di come restituire agli ultimi case religiose vuote e conventi chiusi. Eliminare lo spreco delle feste che si fa in nome dei Santi o col pretesto di onorarli. Educare chi si blocca di fronte al sospetto sistematico che sotto forma di pseudo povertà si camuffi il raggiro degli imbroglioni, che è molto meglio rischiare di mandare a mani piene nove impostori su dieci che mandar via a mani vuote il bisognoso.
 
Don Tonino Bello in Insieme alla sequela di Cristo sul passa degli ultimi

mercoledì 4 ottobre 2017

Fino a che punto "cristiani"?


Quattro categorie di cristiani

di don Tonino Bello tratto dal suo libro “Insieme alla sequela di Cristo sul passo degli uiltimi”



“Per uscire fuori dalle immagini, possiamo distinguere nelle nostre Chiese quattro categorie di cristiani:

1- quelli che ripiegano nello spazio intimistico, sentimentale, astratto, lontano mille migla dalle situazioni reali della gente. Quelli che aspettano con inerzia “l'altro mondo”, ma non fanno nulla perché un “mondo altro” si afferma sulla terra;

2- quelli che dispiegano un impegno esteriore, affannoso, appiattito, talvolta violento. Quelli che hanno perso, cammin facendo, ogni connotazione di annuncio religioso, se non proprio di identità cristiana, e si trovano a gestire tra le mani solo una disarticolata ragnatela di proposizioni ideologiche, che della antica matrice hanno solo qualche sbiaditissimo ricordo;

3- quelli che spiegano i gesti ecclesiali di condivisione come depravazioni populiste, gli accenni di solidarietà come devianze demagogiche, l'attenzione ai poveri come teorizzazioni di comodo o ammiccamento di vocabolario.
Quelliche guardano con diffidenza, come invasioni di campo, le sortite ecclesiali sugli spazi dove giustizia e perversità si scontrano, e accusano di orizzontalismo i vati tentativi di impegno sociale;

4- quelli che impegano ogni energia per “gridare il Vangelo con la vita”, come diceva don Primo Mazzolari.
Quelli, cioè, che hanno compreso che credere non è un modo nuovo di pensare soltanto, ma è soprattutto un modo nuovo di vivere e di lottare.
Quelli cha hanno capito davvero che solo se la spina dell'impegno concreto si inserisce nella presa del Vangelo, la Parola risplende e il mondo viene salvato”.

domenica 1 ottobre 2017

La giusta via


"Lampada ai miei passi"«Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Salmo 119, 105)
 

La STRADA    di don Luciano
  
Ero da poco arrivato in questa città, quando un giorno sono stato invitato a celebrare la S. Messa in una località che non conoscevo. Chiesi allora alla persona all'altro capo del telefono di darmi delle indicazioni. "È semplice: prenda la strada per il tal posto, passi il secondo ponte e quando vede un campo da pallacanestro coperto giri a destra, per una strada di campagna. Vada avanti alcuni chilometri e quando arriva a una biforcazione prenda la sinistra, e... "

Quando le cose sono così chiare decido sempre di farmi accompagnare da qualcuno che conosce la strada. Durante il viaggio cercavo i punti di riferimento che mi erano stati indicati, riconoscendo il ponte e una cappella dedicata a san Rocco. Sapevo di essere sulla strada giusta perché queste indicazioni mi erano state date da qualcuno che aveva viaggiato per quella strada prima di me e più di me. Ma quando siamo arrivati alla biforcazione, secondo me si sarebbe dovuto prendere la sinistra, invece chi mi accompagnava prese decisamente la destra, e io lo seguii. Dopo non molto arrivammo alla cappella dove la gente ci stava aspettando. Ma se non avessi seguito la persona che conosceva la strada non so proprio dove quel giorno sarei finito.

Gesù non solo conosce la strada della vita con tutte le sue curve e i suoi incroci, ma l'ha anche percorsa prima di noi.
Ci ha dato tutte le indicazioni necessarie - la Bibbia e la Chiesa - per arrivare a destinazione: il Paradiso. «Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri» (Salmo 25, 4). Non abbiamo assolutamente ragione di essere preoccupati sulla strada da percorrere o su qual è la direzione giusta da prendere, perché Lui è andato avanti prima di noi per preparare la via per noi. Tutto quello che abbiamo da fare è seguirLo.

Per la preghiera: Padre buono, sento tante voci ogni giorno darmi indicazioni su quello che è meglio per la mia vita, e molte volte la strada davanti a me è davvero confusa. Ma Tu conosci la via, e oggi vengo da Te a chiedere che lo Spirito Santo mi guidi per la strada della Tua volontà. Questo Te lo chiedo nel nome di Gesù e per intercessione di Maria Santissima. Amen.

Per la vita: Oggi mi rendo disponibile a percorrere la strada che Dio ha tracciato per me per questa giornata, dovunque essa mi porti, chiunque essa mi faccia incontrare.




Da Incontri con la Parola di don Luciano