BENVENUTO



B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


venerdì 30 ottobre 2015

Una "moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua..."

I santi, uomini e donne delle Beatitudini, sono il Vangelo in carne ed ossa.

Domenica31ma del tempo ordinario, Primo novembre
Festa di tutti i santi


La chiesa della terra oggi volge lo sguardo alla Chiesa celeste, ai suoi uomini, donne, bambini che hanno raggiunto la gloria eterna. E' una festa grande in cui ci si riconosce meglio che in altri giorni tutti figli di Dio. I beati della terra, i beati del discorso della montagna indicati da Gesù, vivono nella speranza di far parte del Regno di Dio, di raggiungere i fortunati che li hanno preceduti. I beati del cielo guardano i futuri compagni intercedendo presso il Padre per loro. E' una comunione vera, spirituale, frutto dell'amore di Gesù e del dono della sua Parola.
Beati saremo tutti noi se facciamo nostro il Vangelo, se ci riconosciamo in quell'elenco del vangelo che oggi la liturgia offre alla nostra riflessione. Saremo santi “ per la gloria di Dio e la felicità degli
uomini” (Giovanni Paolo secondo)
.
Proponiamo per questa festa le riflessioni di Papa Francesco del primo novembre dell'anno 2014. Pensieri molto attuali che riflettono quella realtà che Gesù ci ha indicato nel vangelo, che richiama alla nostra attenzione il mondo dei bisognosi, la nostra indifferenza verso le moltitudini di persone che vivono emarginate, nostri fratelli, non fratellastri! Adoperiamoci affinché anche per loro possa arrivare il giorno di glorificare Dio in questa terra, la speranza di un realtà migliore. Il nostro impegno possa scaturire da un amore sincero, un amore in cui ci riconosciamo beati, ci incontreremo tutti, loro e noi insieme nel Regno promesso.


Dal Vangelo secondo Matteo 5, 1-12

Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i
suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorte di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Parola del Signore!

Per maggior comprensione della riflessione di Papa Francesco pubblichiamo la prima e seconda lettura che ascolteremo durante la liturgia della parola:

 Prima lettura:Ap 7,2-4.9-14
2E vidi salire dall'oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: 3«Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
4E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele:

9Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. 10E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello».
11E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
13Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». 14Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. 

 
Seconda lettura: 1 Gv3,1-3
1 Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 2Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
3Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.




OMELIA DI PAPA FRANCESCO

“Quando nella prima Lettura abbiamo sentito questa voce dell’Angelo che gridò a gran voce ai quattro Angeli ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare e di distruggere tutto: «Non devastate la terra né il mare né le piante» (Ap 7,3) a me è venuta in mente una frase che non è qui, ma è nel cuore di tutti noi: “Gli uomini sono capaci di farlo meglio di voi”.

Noi siamo capaci di devastare la terra meglio degli Angeli. E questo lo stiamo facendo, questo lo facciamo: devastare il Creato, devastare la vita, devastare le culture, devastare i valori, devastare la speranza. E quanto bisogno abbiamo della forza del Signore perché ci sigilli con il suo amore e con la sua forza, per fermare questa pazza corsa di distruzione! Distruzione di quello che Lui ci ha dato, delle cose più belle che Lui ha fatto per noi, perché noi le portassimo avanti, le facessimo crescere, per dare frutti.
 
Quando in sacrestia guardavo le fotografie di 71 anni fa [bombardamento del Verano 19 luglio 1943], ho pensato: “Questo è stato tanto grave, tanto doloroso. Questo è niente in comparazione di quello che accade oggi”. L’uomo si impadronisce di tutto, si crede Dio, si crede il re. E le guerre: le guerre che continuano, non precisamente a seminare grano di vita, ma a distruggere.
È l’industria della distruzione. È un sistema, anche di vita, che quando le cose non si possono sistemare, si scartano: si scartano i bambini, si scartano gli anziani, si scartano i giovani senza lavoro. Questa devastazione ha fatto questa cultura dello scarto: si scartano popoli… Questa è la prima immagine che è venuta a me, quando ho sentito questa Lettura. 
 
La seconda immagine, nella stessa Lettura: questa «moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua (7,9). I popoli, la gente … Adesso incomincia il freddo: questi poveri che per salvare la vita devono fuggire dalle loro case, dai loro popoli, dai loro villaggi, nel deserto … e vivono in tende, sentono il freddo, senza medicine, affamati, perché il “dio-uomo” si è impadronito del Creato, di tutto quel bello che Dio ha fatto per noi. 
 
Ma chi paga la festa? Loro! I piccoli, i poveri, quelli che da persona sono finiti in scarto. E questo non è storia antica: succede oggi. “Ma, Padre, è lontano …” – Anche qui, in tutte le parti. Succede oggi. Dirò di più: sembra che questa gente, questi bambini affamati, ammalati, sembra che non contino, che siano di un’altra specie, che non siano umani. E questa moltitudine è davanti a Dio e chiede: “Per favore, salvezza! Per favore, pace! Per favore, pane! Per favore, lavoro! Per favore, figli e nonni! Per favore, giovani con la dignità di poter lavorare!”.
 
Fra questi perseguitati, ci sono anche  quelli che sono perseguitati per la fede. «Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: “Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?” … “Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello”» (7 13-14). E oggi, senza esagerare, oggi, nel giorno di Tutti i Santi, vorrei che noi pensassimo a tutti questi, i santi sconosciuti. Peccatori come noi, peggio di noi, ma distrutti. A questa tanta gente che viene dalla grande tribolazione. La maggior parte del mondo è in tribolazione. E il Signore santifica questo popolo, peccatore come noi, ma lo santifica con la tribolazione.

1 commento:

  1. Modulo di contatto Blogger

    23:41 (17 ore fa)

    a gattiglia.mari., me
    Quando rileggo le Beatitudini del Vangelo secondo Matteo,mi sento piccola ,e la riflessione del Papa troppo vera per essere discussa invita alla riflessione nel non restare fermi nelle nostre certezze di vita concreta ,ma di agire e che il Regno dei cieli è di coloro che sono nelle Beatitudini e noi dove siamo ? Quanta verità nelle parole di Gesù ,bisogna decidersi di cambiare per entrare nel Regno delle Beatitudini.Saluti Vincenza

    RispondiElimina