IL giusto risplende come luce
Domenica 9 febbraio 2014
Dal Vangelo secondo
Matteo 5,13-16
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde
il sapore, con che cosa lo si
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renderà salato? A null’altro serve che ad essere
gettato via e calpestato dalla gente.
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Voi siete la luce del mondo; non può restare
nascosta una città che sta sopra
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un monte, né si accende una lampada per metterla
sotto il moggio, ma sul
|
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono
nella casa.
|
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è
nei cieli”.
|
Parola del Signore!
Enzo:Il
brano di questa sera presuppone le beatitudini annunciate nei versetti
precedenti.
Dopo
averle enunciate Gesù si rivolge ai suoi discepoli: sono loro in prima persona
le persone scelte ad essere beati, e non solo. A loro spetta annunciare le
beatitudini, calarsi nella realtà degli uomini e dare testimonianza del loro
discepolato, fare le veci di Gesù che non sempre rimarrà con loro.
Dopo
questa premessa darei la parola a chi più degnamente di me, potrà
illuminarci su questa bella pagina di
vangelo: padre Augusto Drago
Commento di Padre Augusto
Drago
Gesù promulga, a partire dalle Beatitudini, la grande legge del Regno.
Comincia con il definire chi sia il vero discepolo.
In che cosa si caratterizza il vero beato. Ed ecco che nel nostro brano Gesù definisce i discepoli e la loro missione. Gesù impiega una serie di immagini.
Li indica prima di tutto come "il sale della
terra". Tale innanzitutto deve essere il discepolo, il cristiano. In che
cosa si caratterizza il vero beato. di Ed ecco che nel nostro brano Gesù
definisce i discepoli e la loro missione. Gesù impiega una serie
immagini.
Sono molte le funzioni del sale.
La prima e la più immediata è quella di dare sapore ai cibi.
Fin dai tempi antichi il sale è diventato per questo il simbolo della sapienza e della saggezza.
Anche oggi si dice, nel parlare comune che una persona ha " sale in testa", quando parla in modo saggio oppure una conversazione è "senza sale" per indicare quanto sia noiosa. Intesa in questo modo l'immagine indica che i discepoli devono diffondere nel mondo una saggezza capace di dare sapore e significato alla vita. Senza la sapienza del Vangelo, senza la sapienza delle Beatitudini, che senso avrebbero la vita, le gioie e i dolori, i sorrisi e le lacrime, le feste e i lutti?
Fin dai tempi antichi il sale è diventato per questo il simbolo della sapienza e della saggezza.
Anche oggi si dice, nel parlare comune che una persona ha " sale in testa", quando parla in modo saggio oppure una conversazione è "senza sale" per indicare quanto sia noiosa. Intesa in questo modo l'immagine indica che i discepoli devono diffondere nel mondo una saggezza capace di dare sapore e significato alla vita. Senza la sapienza del Vangelo, senza la sapienza delle Beatitudini, che senso avrebbero la vita, le gioie e i dolori, i sorrisi e le lacrime, le feste e i lutti?
Colui che è imbevuto del pensiero di Cristo, vera sapienza
di Dio, assapora le gioie, introduce nel mondo esperienze di felicità nuove e
ineffabili. Offre agli uomini la possibilità di sperimentare la stessa
beatitudine di Dio.
Il sale non serve solo a dare sapore ai cibi, è usato anche
per conservare gli alimenti, per impedire che divengano avariati.
Il cristiano è sale della terra: con la sua presenza con la quale è chiamato ad impedire la corruzione,
a non permettere che la società si disgreghi, ad impedire che lo stesso vivere umano non sia guidato da principi malvagi. Egli sta attento che nessuno si decomponga e vada in disfacimento.
Il cristiano è sale della terra: con la sua presenza con la quale è chiamato ad impedire la corruzione,
a non permettere che la società si disgreghi, ad impedire che lo stesso vivere umano non sia guidato da principi malvagi. Egli sta attento che nessuno si decomponga e vada in disfacimento.
Il cristiano dà sapore di sapienza divina al mondo, e
conserva la vita della società nella forma voluta da Dio e sta attento a che
non si corrompa. Compito arduo, certo: ma è la missione di Gesù affidata ai
suoi discepoli ieri come, soprattutto oggi!
Ma dov'è il cristiano capace di distinguersi dalla folla
anonima e quindi capace di dare luce al mondo? Ce ne sono?
Sì, per grazia di Dio, pochi, ma ce ne sono!
Sì, per grazia di Dio, pochi, ma ce ne sono!
Tra questi potresti esserci anche tu, fratello e sorella:
basta avere il coraggio di prendere sul serio le Parole del Divino Maestro e
con esse, succeda quel che deve succedere, diventare profeta di salvezza.
Cristiani che con la loro saggezza, sappiano prevenire la decomposizione della
società e dell'uomo con la sola forza della loro fede!
Tali siamo chiamati ad essere. Una chiamata imperiosa, urgente, imprescindibile!
Tali siamo chiamati ad essere. Una chiamata imperiosa, urgente, imprescindibile!
Sì, per grazia di Dio, ci sono questi cristiani.
Sono poveri, semplici, non fanno chiasso, non si mostrano,
non parlano a vanvera sbandierando la loro fede, per poi smentirla con la
vita.
Il loro parlare è il silenzio della Parola che parla da
sola: con la Vita! In un tempo in cui si parla troppo, forse abbiamo
dimenticato che essere sale della terra significa diventare uomini e donne
della meditazione silenziosa, della Parola vissuta ma non ostentata, della
Verità mostrata ma non imposta….
.Attenti a non diventare insipidi, ci dice il Signore!
….Cristiani incolori, senza autorità, senza forza: anonimi!
Di tali cristiani il Signore ed anche il mondo non sanno che farsene! Non hanno
forza di cambiare né se stessi, né tanto meno il mondo!
E tu, fratello, sorella, a riguardo, cosa diresti di te stesso? Ed io, cosa direi di me stesso?
E tu, fratello, sorella, a riguardo, cosa diresti di te stesso? Ed io, cosa direi di me stesso?
La seconda funzione affidata ai discepoli è quella di essere
città posta sul monte. Il richiamo di Gesù è un famoso testo di Isaia, dove si
annuncia che il monte del Tempio del Signore "sarà eretto sulla cima dei
monti, sarà il più alto dei colli e ad esso affluiranno tutte le genti (Isaia
2, 2-5). Da ora in poi, assicura Gesù, non sarà più Gerusalemme che i popoli
guarderanno, ma le comunità cristiane, le comunità dei suoi discepoli. Saranno
loro ad attirare gli sguardi ammirati degli uomini. Questo avverrà solo se
avranno il coraggio di impostare la vita sulle sue Beatitudini.
Collegata all'immagine del monte c'è quella della luce. Chiamando i discepoli "Luce del mondo", Gesù dichiara che la missione affidata da Dio ad Israele era destinata a continuare attraverso di loro. Sarebbe apparsa in tutto il suo splendore nelle loro opere di amore concrete e verificabili.
Si è luce solo quando si opera nell'Amore e attraverso l'Amore. La prova, infatti, che gli uomini sono stati raggiunti da questa luce si avrà quando essi daranno gloria al Padre che sta nei cieli.
L'ultima immagine è davvero deliziosa: veniamo introdotti
nell'umile dimora di un contadino dell'Alta Galilea: alla sera si accende in
quella casa una lampada di terracotta ad olio, la si pone su un supporto di
ferro e la si colloca in alto, in modo che possa illuminare anche gli angoli
più oscuri della casa. A nessuno passerebbe per la mente di nasconderla
sotto un vaso! L'invito di Gesù è a non occultare, a non velare le parti più
impegnative del messaggio evangelico, come spesso sta avvenendo oggi, anche da
parte di alcuni sacerdoti.
I discepoli non devono preoccuparsi di difendere o di
giustificare le proposte di Gesù.
Nemmeno devono annacquarle.
I discepoli non devono essere preoccupati di difendere e di
giustificare le proposte di Gesù. Devono solo annunziare, senza paure, senza
addolcimenti, senza il timore di venire derisi o perseguitati.
I discepoli saranno per gli uomini come una lampada che " brilla in un luogo oscuro, finché non sorga il giorno e si levi la stella del mattino", come scrive Pietro ("Pietro 1, 19).
I discepoli saranno per gli uomini come una lampada che " brilla in un luogo oscuro, finché non sorga il giorno e si levi la stella del mattino", come scrive Pietro ("Pietro 1, 19).
Fratello e sorella: cosa ne pensi della tua e nostra vita cristiana. Pensi che la stiamo realizzando dentro questo quadro che Gesù ci mostra ?
Mariella: Credo che tutti noi abbiamo sperimentato
almeno una volta nella vita l'insicurezza, forse anche la paura, quando
d'improvviso se ne va la luce in casa o per la strada in cui stiamo camminando;
quando poi torna la luce, proviamo un senso di sollievo come se avessimo
scampato un pericolo.
Oggi purtroppo non ci vuol tanto per accorgersi che c'è
troppa gente che vive brancolando nel buio, come se non riuscisse a trovare il
senso stesso dell'esistere, a volte questa oscurità diventa insopportabile,
soprattutto quando mancano punti di riferimento sicuri a dare forza
Per chi non ha fede, difficile, in questi casi, ritrovare la
serenità, la luce.
Dove mai poter trovare un raggio di sole che orienti la
propria vita?
Chi si è definito Luce del mondo” è
Gesù, che ci ha rivelato il Volto del Padre.
Ma purtroppo, come disse Giovanni, 'venne la Luce ma il
mondo non Lo riconobbe'.
Non riconoscere Dio come Luce vera, è scegliere di vivere
nelle tenebre, ossia vivere nell'illusione di bastare a sé stessi! E questo
prima o poi ti fa cadere nella disperazione di chi comprende che la sua vita
non ha orientamento, ma è diretta verso il vuoto ed il buio
Per chi invece riconosce la Luce, come logica conseguenza,
diventa lui stesso luce.
La luce è il frutto
naturale in chi ha respirato Dio, noi tutti, con Dio nel cuore, siamo luce per
gli altri
Isaia ci suggerisce, nella prima lettura della liturgia di
domenica prossima, il vero segreto dell'essere luce per il mondo: Spezza il tuo
pane, introduci in casa lo straniero, vesti chi è nudo, non distogliere gli
occhi dalla tua gente...
Questo significa non restare curvi sulla nostra vita, sulle
nostre azioni ma occuparsi degli altri, illuminare gli altri, guarire gli altri
dalle proprie infermità morali spirituali e materiali.
"Voi siete il sale che da sapore al mondo" dice
Gesù.
Il sale non deve essere chiuso in sé stesso altrimenti non
serve a niente, deve sciogliersi, donarsi, miscelarsi, spargersi per rendere
gradevole la vita stessa.
Il sale è indispensabile all'uomo, deve conservare, dare
sapore, è simbolo di sapienza e dà senso all'esistenza.
Il sale dà sapore sciogliendosi dunque, così come la luce
illumina la casa spargendosi.
senza risparmiarsi, senza esitare, proprio come non esitò
Cristo a morire per generare nuova vita.
:Siete sale, siete luce, dice Gesù, lo siamo per il fatto
stesso di aver scelto la sua sequela, di aver detto liberamente il nostro sì.
Questa è la prima cosa che non dobbiamo mai dimenticare!
Giuseppe: Sono partito dalla “missio ad gentes” dei neocatecumenali,
una missione, mi sono detto, che è compito di noi tutti.
Ed ecco “srotolarsi” così il mio piccolo pensiero. L’ho
scritto adesso, con la vostra bella compagnia e “L’adagio” dalla quinta sinfonia
di Mahler in sottofondo.
Sale, sapido, sapidità, insipido, insipienza. Sale che
brucia, che disinfetta, sale che fissa il colore.
Ecco, sale che fissa il colore. E il mio pensiero va al sale
della vita, perché la vita è colore, perché la vita ha un senso, è un valore
immenso se la vivi, se la sai vivere, per costruire qualcosa.
E’ il nostro scopo: costruire qualcosa, un microscopico
pezzettino del Regno.
Sale, per me è anche creare la ragione della mia salvezza.
Sale è darne un po’ agli altri, a quelli che proprio non ce l’hanno.
Lo so, può essere una croce grande, dare il sale agli altri
e mi chiedo pure se io lo posseggo a sufficienza per donarlo a chi ne ha
bisogno.
Eppure devo farlo. Perché, voi direte, perché? Ah già, dimenticavo, sono un cristiano, anzi
voglio essere un cristiano.
E voglio “copiare Gesù”, almeno un pochino piccolo piccolo.
Sapeste quanto poco mi basta! Un sorriso, un attimo di
ascolto, un timido grazie dal più paria dei paria.
Ma no, il grazie di un mendicante come me, lui, anzi, lei,
nel caso concreto, mendica del pane per sé e per la sua bambina, una parola
buona, il bisogno di sentirsi ancora un essere umano; io mendico il Tuo amore
Signore e cerco il Pane del Cielo.
Attendo con ansia di accostarmi alla Tua mensa laddove trovo
la forza per combattere il Male del mondo, la forza per portare il Bene, che
viene da Te. Questo, solo questo mi ispira questa pagina del Vangelo e mi ricorda il sacramento della
cresima:
“Ora voi siete
diventati soldati di Cristo”, ci disse allora il nostro arcivescovo. Ed ora al
termine del mio andare voglio dire ancora “Presente!”. E mi sento felice.
Voi siete il Sale e la Luce della terra…Gesù non ci dice se
vi comportate bene ….se farete questo ..
Ci regala un’
affermazione …sicura ,certa: Voi …..siete ----
quando l’ Io e il tu
s’incontrano il tutto diventa Noi … E’ difficile pensare a una coppia che parli
da viva come se non esistesse
l’altro… ebbene nel Noi sta l’Amore ed è lì conservato …
Qualcuno che Vive ,questo è Gesù .
Ecco la Sapienza che ci permette di mettere in pratica la
sua parola perché è in noi …. Il Sale si deve sciogliere nel cibo per dare gusto
…. Così è per Gesù ,Gesù si deve sciogliere
nel nostro cuore ogni giorno per dare sempre Sapore e Gusto alle nostre
giornate frettolose, ai nostri perché, alle nostre deficienze mentali …alla
sofferenza, agli abbandoni, alle nostre monotonie.
In che modo ?
Se dentro di me sta il Sale che dà La vita ogni azione
diventa Sua e la guardo con gli occhi di Gesù avverto la Verità, la penetro,
perché Lui è in me la Luce , il sole che riscalda e anima come un raggio di
calore il mio io e il nostro Noi.
Allora Condivido mi
faccio l’Altro… Lo Ascolto con le sue
necessità i suoi bisogni, le sue esigenze le sue gioie …i suoi tormenti le sue
paure …. non è certo escludersi come
molti pensano. Non è certo annullarsi
….come molti credono …
Quanti ho sentito dire: “ma io non posso sacrificarmi sempre”.
…..No l’Amore è amare
tutto tondo perché percepisci che la Luce del Mondo è la Verità che Gesù ti
dice di portare agli altri: allora mi affretto ad ascoltare il vicino di casa,
la vecchietta che rompe e mi dice sempre le stesse cose …..la vicina del piano
di sopra che si lamenta e con gioia la
guardo con gli occhi di Gesù ...il
povero che ha bisogno di pane e la mamma
che non ha i soldi per comprare un biberon al suo figliolo ….Solo guardando con
gli occhi dell’Amore possiamo incontrare Gesù ed essere Sale e Luce non importa
come ..... ma Essere.
Enzo: Permettetemi due minuti per riassumere con
poche parole quanto abbiamo meditato questa sera, sul nostro essere sale e luce
Abbiamo sentito parlare della bontà del sale, della bellezza
della luce. Sale e luce due cose importanti, tutti li usano, ma non tutti
conosciamo il loro vero valore, tanto ci siamo abituati a loro.
Ma, non possono abituarsi al loro uso i discepoli di Gesù
perché il sale e la luce fanno parte del loro essere, come per fare un esempio,
togliamo all’uomo l’anima e ne resta solo la parte animale.
Il discepolo di Gesù è corpo, anima , sale e luce: il
discepolo dà sapore a tutto quello che fa per gli altri rendendoli beati;
illumina, dà il sorriso ai fratelli,la gioia, la luce del cuore. Il discepolo
di Gesù è lui stesso sale e luce perché partecipa dell’essenza di Gesù che è la
Luce, luce che splendendo indica la Via, sale che dà sapore al bello e al vero
del creato, e tutti e due, luce e sale introducono così alla Verità,
indirizzano verso Colui che Via, Verità e Vita.
Il discepolo di Gesù, quale unto dal Signore, partecipe del
suo Sacerdozio, deve sempre custodire quel sale e quella luce affinché la
gloria del PADRE sia visibile in noi davanti a tutti gli uomini.
Anna: Penso al nostro Battesimo: è nel battesimo che
già la Grazia Santificante entra in noi e ci viene infuso nel nostro cuore e
anima già il Sale perché ne possiamo assaporare tutto il gusto per la nostra
vita spirituale ....... IL cero Pasquale la luce come Segno fondamentale del
Principio e della fine ...
Enzo:Il sale e la luce di cui parla Gesù sono come
una parabola: sono la grazia che Lui dona ai suoi discepoli, e questa grazia la
riceviamo nei sacramenti, nella preghiera, nel nostro impegno cristiano con
l’aiuto dello Spirito Santo. Ecco perché non finiscono mai: non saremo mai
saturi di Dio, ma è bello essere le sue mani,i suoi piedi, la sua bocca.
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