Nessuno può arrivare a cose eccelse senza sacrificio
Prima
domenica di quaresima – Anno B – 18 febbraio 2018
Chi
di noi non ha espresso meraviglia alla vista dell'arco baleno dopo
una tempesta? Questa meraviglia è il segno di una promessa divina.
Perché,
qualcuno si domanderà, Dio ha inviato il diluvio sulla terra pur
sapendo che l'essere umano continuerà a sbagliare e a peccare?
La
risposta è semplice: Dio non vuole la morte del peccatore, ma la sua
conversione, continuerà sempre a dare un’altra possibilità perché
gli uomini possano cambiare il loro cuore. Si è sempre in tempo per
convertirsi e indirizzare il proprio cuore verso il Signore.
Nell’antichità l’alleanza era
indissolubile, era una certezza assoluta. Nessuno si sarebbe mai
sognato di annullarla!
Infatti Dio dice a Noè che non ci sarà più
diluvio che invaderà la terra, che nessun uomo morirà per questo.
Afferma infatti che questa Alleanza non riguarda solo Noè e la sua
famiglia, ma le generazioni eterne, quindi per sempre.
Dio depone l’arco: è il segno che questo Dio
non è belligerante, ma vuole essere per l’uomo paziente e
misericordioso. È questo che continuerà a fare anche in futuro con
tutta Israele ed è questo che continua a fare anche oggi.
Le tre
letture di questa prima domenica di quaresima sono un richiamo a
tornare a Dio allontanato dalla debolezza umana peccatrice, chiamata
all'osservanza dell'alleanza con Dio. Leggiamo nella prima lettura il
castigo divino per la violenza degli uomini. Segue una promessa ed
una alleanza: l'amore divino e misericordioso con l'uomo debole.
L'apostolo
Pietro nella seconda lettura ci ricorda che La
promessa irrevocabile che Dio ha fatto a Noè, viene realizzata
completamente e nella sua totalità in Cristo, proprio attraverso la
sua morte e risurrezione, in cui noi veniamo battezzati.
L'evangelista
Marco ricorda le tentazioni di Gesù nel deserto spinto dallo
Spirito: invito a resistere , a lottare per la nostra salvezza con
l'aiuto divino.
Prima
lettura: Gen 9,8-15 : prima alleanza di Dio con l'umanità
“Dio
disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io
stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di
voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e
animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca,
con tutti gli animali della terra.
Io
stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna
carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la
terra».
Dio
disse:
«Questo
è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere
vivente che è con voi,
per
tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché
sia il segno dell’alleanza
tra
me e la terra.
Quando
ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che
è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci
saranno più le acque per il diluvio,
per
distruggere ogni carne”.
Seconda lettura: 1Pt
3,18-22
“Se
questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il
bene che facendo il male,
perché
anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per
gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso
vivo nello spirito.
E
nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime
prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio,
nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè,
mentre
si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto,
furono salvate per mezzo dell’acqua.
Quest’acqua,
come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la
sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da
parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù
Cristo.
Egli
è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la
sovranità
sugli
angeli, i Principati e le Potenze”.
Pietro in questa lettera,
decifra la figura del diluvio: l’uomo, anche dopo l’Alleanza con
Noè, ha continuato a peccare, quindi ci si può chiedere come sarà
mai possibile la salvezza? Pietro ci dona la risposta: la croce di
Cristo. Gesù si lascia crocifiggere per noi. Con Lui non si
distrugge il peccatore, bensì il peccato. Dio non vuole eliminare il
colpevole, ma trasformarlo!
Gesù che è stato messo a morte
nella carne, è abilitato a raggiungere ogni uomo (“è morto una
volta per sempre per i peccati...”).
Grazie al Sacramento del
Battesimo, entriamo in contatto con l’opera salvifica di Gesù, ma
questo non toglie di certo il peccato nella sua totalità,
continueranno ad esserci le tentazioni e noi continueremo ad essere
fragili nel nostro animo, è quindi necessario continuare ad invocare
la salvezza per poterla ottenere. Non dobbiamo sederci e aspettare
che Dio faccia tutto.
Vangelo: Mc
1,12-15
“E
subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase
quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e
gli angeli lo servivano.
Dopo
che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio,
e
diceva:
«Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete
nel Vangelo”.
Marco
in questo racconto delle classiche tentazioni è molto scarno ed
essenziale, non ci dice nemmeno quali siano le tentazioni né quale
sia l’esito, anche se possiamo immaginarlo tranquillamente.
Gesù viene spinto dallo Spirito
nel deserto: è ovvio che Gesù non viene obbligato ad andarci,
sceglie di andarci, ma lo fa in comunione con l’idea del Padre e
dello Spirito, dal quale si lascia guidare.
Compie questo “cammino” per
40 giorni, un numero simbolico nella Bibbia, sta ad indicare che si
tratta di un percorso molto lungo,. Quaranta giorni prima di iniziare
la sua missione. Quaranta sono anche i giorni durante i quali perdura
il diluvio universale di cui si parla nella prima lettura. Quaranta
sono anche gli anni che impiega Israele per entrare nella terra
promessa da Dio.
Satana, il divisore, è
ovviamente in agguato. Le tentazioni che offre a Gesù non sono altro
che scorciatoie per non passare attraverso la croce.
A Gesù giunge una notizia:
Giovanni è stato arrestato. L’uomo che l’aveva battezzato e che
gli aveva aperto la via, ora è in carcere. Questa notizia avrebbe
potuto scoraggiarlo. Ma nemmeno questo fa arrendere Gesù, anzi per
Lui è un segno. Ora sa che è giunto il momento di iniziare la Sua
missione.
Attraversa la Galilea, entra
nelle varie comunità, portando il suo messaggio di salvezza “Il
Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
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