Lo
Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Quinta
domenica di quaresima -Anno A- 2 aprile 2017
Cristo:
risurrezione per la nostra vita
I
temi delle precedenti domeniche convergono in felice sintesi
nell’odierna celebrazione: Gesù, sorgente dell’acqua viva
(III dom.) e della luce (IV dom.), è colui che conferisce la
vita a chi crede in lui. Le tre letture sottolineano la medesima
realtà: solo la forza dello Spirito fa rifiorire la speranza,
scioglie i legami della morte e restituisce la vita.
Lapostolo
Paolo nella lettera ai Romani affronta alcuni argomenti molto
importanti, quali il legame tra la legge, la fede e la
giustificazione e il cammino dell'uomo giustificato, la salvezza di
Israele che non ha creduto al Cristo, il significato del culto a Dio.
Coloro
che credono in Cristo non vengono più giudicati dalla legge di Mosè,
ma seguono lo Spirito. Nei versetti che leggiamo questa domenica
vediamo appunto descritta la vita nuova in Cristo, data dallo
Spirito. Poiché in questa domenica si parla della risurrezione, le
parole di Paolo ci aiutano a comprendere come avverrà in noi la
risurrezione.
Dal
libro del profeta Ezechièle 37,
12-14
Farò
entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Da una visione che ebbe il profeta riferendosi al popolo d'Israele deportato e prigioniero, visione chiamata visione delle ossa aride, ossa che Ezechiele vede sparse dappertutto. Ezechiele alle parole di Dio “Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: <>. Perciò profetizza e annuncia
loro:
Da una visione che ebbe il profeta riferendosi al popolo d'Israele deportato e prigioniero, visione chiamata visione delle ossa aride, ossa che Ezechiele vede sparse dappertutto. Ezechiele alle parole di Dio “Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: <
“Così
dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio
uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra
d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio”.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio”.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 8-11
Lo
Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in
voi.
Coloro che credono in Cristo non vengono più giudicati dalla legge di Mosè, ma seguono lo Spirito. Nei versetti che leggiamo questa domenica vediamo appunto descritta la vita nuova in Cristo, data dallo Spirito. Poiché questa domenica si parla della risurrezione, queste parole di Paolo ci aiutano a comprendere come avverrà in noi la risurrezione. Quindi i credenti sperimentano due tipi di vita nuova. Una già ora che è libertà dal peccato e una che si realizzerà con la risurrezione alla fine dei tempi. E' lo stesso Spirito che ha riportato in vita Gesù che rialzerà a vita nuova tutti coloro che lo seguono.
Coloro che credono in Cristo non vengono più giudicati dalla legge di Mosè, ma seguono lo Spirito. Nei versetti che leggiamo questa domenica vediamo appunto descritta la vita nuova in Cristo, data dallo Spirito. Poiché questa domenica si parla della risurrezione, queste parole di Paolo ci aiutano a comprendere come avverrà in noi la risurrezione. Quindi i credenti sperimentano due tipi di vita nuova. Una già ora che è libertà dal peccato e una che si realizzerà con la risurrezione alla fine dei tempi. E' lo stesso Spirito che ha riportato in vita Gesù che rialzerà a vita nuova tutti coloro che lo seguono.
“Fratelli,
quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a
Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Ora,
se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo
Spirito è vita per la giustizia.
Con il battesimo i credenti sono diventati dimora dello Spirito e di Cristo. Il loro corpo è morto al peccato. Lo Spirito che abita in loro diventa fonte di vita e di giustificazione. Non la giustificazione che veniva dalla Legge, ma quella che viene dall'appartenenza a Dio.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”.
Con il battesimo i credenti sono diventati dimora dello Spirito e di Cristo. Il loro corpo è morto al peccato. Lo Spirito che abita in loro diventa fonte di vita e di giustificazione. Non la giustificazione che veniva dalla Legge, ma quella che viene dall'appartenenza a Dio.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”.
Vangelo
Gv 11, 1-45
Nella
terza domenica di quaresima abbiamo incontrato il segno dell'”acqua”,
la samaritana, domenica scorsa il segno della “luce”, il cieco;
in questa quinta domenica di quaresima un altro segno, “la vita”,
che sintetizza tutto il cammino del cristiano, come un continuo esodo
dalla morte alla vita. Dice Gesù: “
Io
sono la resurrezione e la vita”.
1
Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua
sorella, era malato. 2Maria
era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi
con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le
sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami
è malato».4All'udire
questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è
per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio
venga glorificato». 5Gesù
amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando
sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si
trovava. 7Poi
disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I
discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di
lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù
rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di
giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma
se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
11Disse
queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è
addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12Gli
dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si
salverà». 13Gesù
aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse
del riposo del sonno. 14Allora
Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15e
io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi
crediate; ma andiamo da lui!». 16Allora
Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo
anche noi a morire con lui!».
17Quando
Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel
sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre
chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria
a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì
che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in
casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato
qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che
qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù
le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose
Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno».
25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e
crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli
rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio, colui che viene nel mondo».
28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Gesù
risuscita Lazzaro
38Allora
Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro:
era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse
Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del
morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro
giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se
crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la
pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo
grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai
sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché
credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a
gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i
piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario.
Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Congiura
dei capi contro Gesù
45Molti
dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli
aveva compiuto, credettero in lui.
Nella terza domenica di quaresima abbiamo incontrato il segno dell'”acqua”, la samaritana, domenica scorsa il segno della “luce”, il cieco; in questa quinta domenica di quaresima un altro segno, “la vita”, che sintetizza tutto il cammino del cristiano, come un continuo esodo dalla morte alla vita.
Questo
brano di vangelo è simile, nel susseguirsi, a un dramma che ci tiene
sospesi. La drammatizzazione dell’episodio è al servizio di un
insegnamento profondo e articolato.
Gesù
alla notizia della malattia di Lazzaro non sembra preoccuparsi molto
:”, «Questa
malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio,
affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».Gesù
vuole preparare i discepoli a comprendere il miracolo come un
“segno”, affinché credano, e nella fede incontrino la vita.
Seguono
“due scene”: la prima narra il dialogo di Gesù con Marta (vv.
17-27) e con Maria (vv. 28-37), sorelle di Lazzaro: Marta crede che
“qualunque
cosa Gesù chiederà a Dio, Dio gliela concederà”.Marta
è condotta da Gesù di fronte a un nuovo appuntamento della fede:
viene da lui provocata ad una fede più grande nella sua persona (vv.
25-26). Si tratta di credere in lui già ora, al presente e non
soltanto al futuro: “Gesù è la risurrezione e la vita” .
Gesù offre a Marta la più grande rivelazione cristologia che si
possa immaginare quando, con quel “Io
sono la risurrezione e la vita”
(v. 25), pone se stesso sullo stesso piano dell’Io
sono di Dio Io
nella teofania a Mosè: “Io
sono colui che sono”
(Es 3,14).
La
seconda (vv. 38-44) vediamo Gesù che dinanzi alla tomba di Lazzaro
comanda: “Lazzaro, vieni fuori!”: La voce imperativa di Gesù a
Lazzaro, cadavere da quattro giorni, è la voce di colui che già
ora rivolge ai suoi la parola di Dio, chiamandoli alla vita. Perciò
i morti “dormono soltanto” (v. 11), “vivono anche se muoiono”
(v. 25), e “morire” non è più morte (v. 26). Gesù chiama alla
vita non soltanto Lazzaro, ma tutti noi perché mediante la fede
veniamo alla vera vita: “Chi
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita
eterna…” (5,
24).
E non pensiamo solo alla morte fisica di una persona, ma pensiamo anche alla morte della speranza quando qualcosa va male nella vita (prima lettura), pensiamo alla morte che ci avvolge quando siamo soli e siamo abbandonati, pensiamo alla morte quando qualche malattia arriva a limitarci e a farci apparire la vita come senza futuro di felicità, seconda lettura. Pensiamo in quelle occasioni alle parole di Gesù:
«Io
sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore,
vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi
questo?»
Nessun commento:
Posta un commento