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giovedì 5 gennaio 2017

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.


6 Gennaio 2017 Anno A- EPIFANIA DEL SIGNORE

Manifestazione di Gesù, Luce e Salvatore per tutti i popoli della terra



In questo giorno di manifestazione di Gesù al mondo ascolteremo tre brani: il primo del profeta Isaia che annuncia l'arrivo nel mondo di un nuovo mistero che arrecherà gioia e cambiamenti; nel secondo brano è l'apostolo Paolo che chiarisce la profezia di Isaia rivelando il mistero nascosto; infine l'evangelista Matteo conferma che quel mistero non si rifierisce soltanto al popolo di Israele ma a tutti i popoli.

Isaia si rivolge a Gerusalemme e profetizza per lei il tempo della gloria, fine della schiavitù. Gerusalemme è la grande città di Davide, luogo della presenza del Signore, segno della protezione di Dio che ama il suo popolo.
Quando su tutto il resto della terra ancora regneranno le tenebre, una grande luce brillerà sulla città del Signore. 
Essa diventerà luce per le nazioni e centro di attrazione di tutti i popoli. Caratteristica di questa festa è la Luce che investirà il mondo, luce non consosciuta, San Paolo parla di mistero, ma adesso rivelata al popolo di Dio e con lui a tutti i popoli della terra, che verranno e guarderanno a Gersuaselmme come centro di irrradiazione della Luce.
Festeggiamo oggi l'universalità della salvezza per tutti i popoli, manifestatasi con Gesù.


Gesù sarà luce e gloria. Lo dirà Simeone quando Maria e Giuseppe porteranno Gesù al tempio per la presentazione: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo se ne vada in pace secondo la tua parola, poiché i miei occhi han visto la tua salvezza che hai preparato davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele" (Lc 2,29-32).

Dal libro di Isaia 60,1-6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti.

Il mistero di cui Paolo è annunciatore nella sua lettera agli Efesini è il dono della salvezza per tutti i popoli, salvezza che è liberazione dalla schiavitù del peccato e passaggio alla vita eterna in Dio. In Gesù ogni uomo è chiamato a far parte del corpo mistico di Cristo e ad essere partecipe delle promesse fatte ai padri. Dopo la nascita del Figlio anche noi siamo figli, legati al Padre da una promessa d’amore e di salvezza .

Quel mistero era nascosto, non rivelato, e solo con Gesù si è manifestato e grazie allo Spirito Santo continua ad essere rivelato agli apostoli e ai profeti, cioè coloro che sono chiamati a diffonderlo in tutto il mondo.L'elemento fondamentale di questo mistero è che con la morte e risurrezione di Gesù tutti i popoli sono chiamati ad essere come il popolo di Israele, popolo eletto, popolo erede delle promesse divine. Gesù è il centro verso cui converge tutta la storia dei popoli.

Dalla lettera agli Efesini 3,2-3-3a.5-6 : 


  Penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente...
..Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo,


La visita dei Magi a Gesù ancora in fasce è un episodio dai molti significati. Il messaggio del Vangelo è rivolto a tutti i popoli. Tutta l’umanità, infatti, è chiamata alla salvezza in Gesù. Il viaggio di sapienti provenienti da paesi lontani, inoltre, è segno del fatto che ogni ricerca autentica e appassionata della verità intrapresa dall’uomo porta a Dio. In contrasto con i Magi stanno le figure di Erode e dei sacerdoti: pur abitando vicino al luogo dove nasce Gesù essi non ricercano la verità, e dunque non sono capaci di mettersi in cammino.

Dal vangelo Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele
».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.




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