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B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


venerdì 20 febbraio 2015

...nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana...

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino

Prima domenica di quaresima: 22 febbraio 2015


 
Dal vangelo secondo Marco 1,12-15

E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto

e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio,

e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».


Parola del Signore!

Mariella: Siamo entrati a pieno titolo nel periodo quaresimale, così detto tempo forte, che ci porta a camminare per quaranta giorni verso il mistero della resurrezione di Cristo

L'incontro con Cristo risorto, senso ultimo della Quaresima, deve compiersi mediante una utile preparazione spirituale, che ci aiuta ad approfondire la conoscenza di noi stessi, dei nostri limiti, delle nostre povertà, delle nostre aridità e dei nostri peccati, per poter giungere alla santa Pasqua rinnovati interiormente.


Il racconto delle tentazioni di Gesù, descritto dall'apostolo Marco, è la pagina di Vangelo che ci viene proposto in questa prima domenica di quaresima

Possiamo subito dire che Marco stabilisce uno stretto rapporto tra il racconto della tentazione nel quale lo Spirito sospinge Gesù nel deserto e quello del battesimo, immediatamente precedente, dove lo Spirito sotto forma di una colomba, discende verso di Lui e si ode una voce che annuncia: : 'Tu sei il mio figlio amato; in te mi sono compiaciuto".


Lo Spirito Santo opera in entrambi gli eventi come soggetto principale ed è sempre preludio di una creazione nuova.

Per iniziare concretamente il nostro cammino quaresimale è necessario dunque lasciarsi sospingere verso il deserto, ossia verso il luogo del silenzio e del raccoglimento, dove Dio si manifesta attraverso lo Spirito anche alla nostra anima e la guida verso una conversione vera, rendendoci creature nuove, degne del suo Amore.


Questo aprirci a Dio ed alla sua volontà ci rende consapevoli del nostro senso di appartenenza a Lui, non siamo soli, non siamo venuti dal nulla, né siamo diretti verso l’ignoto, ma siamo figli amati, chiamati per nome, custoditi nel palmo della sua mano e destinati ad un abbraccio eterno.

Il fondamento di questa certezza è offerta da Cristo, il quale subendo lui stesso la tentazione, mostra all'uomo che non deve temere alcun male, perché ad ogni croce sparsa nel mondo è data la speranza della resurrezione.

Riporto un piccolo brano estrapolato da un’omelia e che rende molto chiaro il concetto che desidero condividere con voi: “Gesù è il Figlio amato dal Padre, mandato a condividere tutto ciò che è umano, la fragilità, la debolezza, il dolore, la solitudine, la morte. Gesù è il Figlio al quale il Padre dona tutto il suo Amore e che porta l'Amore del Padre nel profondo della carne dell'uomo…..Ed è lo Spirito l'Amore che discende su Gesù e che con Lui discende nella fragilità dell'uomo. Così il deserto è il luogo della debolezza, della solitudine, in cui manca tutto, ma è il luogo in cui si fa presente l'Amore del Padre”.


Sorge, allora, per ognuno di noi, l'urgenza di una conversione, che non si riferisce al tempo che passa inesorabile; ma, alle occasioni di conversione che a volte ci lasciamo sfuggire di mano. Le parole del Maestro: "il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino"  stanno a ribadire che ogni attimo della nostra esistenza è quello giusto per invertire la rotta sbagliata del nostro vivere lontano dal Vangelo e comprendere che la salvezza giunge da Cristo, unico vero salvatore della nostra vita.


Il Vangelo di Marco, a differenza degli altri evangelisti, non riporta il conte­nuto delle tentazioni di Ge­sù, ma ci ricorda l'essen­ziale, ossia: essere tentato vuol dire dover scegliere.

La tentazione infatti è sempre una scel­ta tra due diverse strade, quella verso il bene che è vita e quella verso il male che è morte. Il deserto è sempre luogo della lotta, della paura, della scelta, ma Dio non ci abbandona se ci fidiamo di Lui ci resta sempre accanto, sostenendoci col dono del suo santo Spirito


Gesù, nei quaranta giorni di prova nel deserto, sceglie il bene più grande, quello che non avrà mai fine, sceglie il Regno di Dio e lo annuncia con la sua Parola di verità. Un bene che si oppone al male che Satana vuol spargere nel mondo, Gesù sceglie il bene e c’invita a seguirlo sulla via del bene, solo così potremo vincere il male, solo così il mondo sarà diverso, un mondo dove si potrà trovare la pienezza della vita.

Gesù è il Figlio che ha creduto nell’amore del Padre e continua a gridarlo al mondo, a noi oggi: “Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo”.



Enzo: “E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto”,  subito dopo avere ricevuto il battesimo da Giovanni e vi rimane qua ranta giorni, un periodo considerevole, nel luogo deserto ritenuto la dimora degli spiriti, “stava con le bestie selvatiche”.



 Nel deserto Gesù subisce la prova: respinge la suggestione diabolica di un messianismo terreno potente e trionfante per conformarsi all’amore di servo di Dio  con azione umile e con il dono della vita. A differenza di Matteo e Luca, Marco non vuole offrire una catechesi sulle tentazioni, per questo non si ferma a considerare il suo svolgimento e il suo esito, ritiene più importante sottolineare il legame tra battesimo e tentazione: lo Spirito dato al battesimo non separa Gesù dalla storia e dalle sue contraddizioni, al contrario lo colloca all’interno della lotta che si svolge nella storia.



L’evangelista Marco non indica la natura della tentazione, sembra che lo accompagni lungo tutti i quaranta giorni, il buio dell’anima, diremmo oggi. E’ stato un confronto tra due forti, Satana e Gesù. Tentazione che non si limiterà soltanto a quel periodo del deserto ma accompagnerà Gesù fino a compimento della sua missione. Alla fine vincerà il più forte, Gesù: satana  “il forte” verrà legato dal “più forte”(Mc 3,27).



Nel battesimo Gesù viene proclamato dal Padre suo “Figlio prediletto” ma solidale con i peccatori, nel deserto sperimenta “subito” la condizione dell’uomo peccatore, in tutto simile a noi: vive tra la tentazione di Satana e la protezione divina: “gli angeli lo servivano”, sono presenti durante tutto il periodo. Per Luca invece, gli angeli compaiono alla fine, quando satana era andato via.



Come si vede c’è una differenza tra Marco e Luca: direi che è più bella e interessante per noi la versione di Marco. Gli angeli sono la prova che Dio non lascia mai solo l’uomo nelle sue tribolazioni, non lo abbandona nelle sue tentazioni. Quel servire degli angeli vuol dire servire a tavola, dare da mangiare, alimentare.



Altre volte e spesso Gesù si ritirerà in zone deserte per pregare, deserto zona di silenzio e di raccoglimento, luogo di dialogo col Padre. Nel momento più triste della sua vita è ancora la preghiera che lo preserva dalla tentazione: “ Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà”.


Il mistero di Gesù, Figlio di Dio è lo stesso mistero del Battezzato, di ognuno di noi: la vita nella quale il battesimo ci introduce è fatta di lotta sotto il segno della vittoria, della tranquillità, della pace.



Sant’Agostino in un suo commento al brano delle tentazioni di Gesù nel deserto:
 Leggevamo ora nell’evangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu.

Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza,

da te la morte, da sé la tua vita,

da te l'umiliazione, da sé la tua gloria,

dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria.

Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto?

Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato”. 

La Quaresima ci fortifichi e  prepari a partecipare alla risurrezione di Gesù nella nuova Pasqua, nella certezza  che Dio sarà sempre con noi: con Lui saremo i PIU’ FORTI. .




3 commenti:

  1. da Modulo di contatto Blogger

    23:33 (10 ore fa)

    "Convertitevi"è ciò che ci dice Gesù nel Vangelo di Marco,cambiare il nostro modo di pensare ed agire e da questa conversione nasce un mondo nuovo di rapporti tra Dio e l'uomo,tra l'uomo ed il suo prossimo e tra l'uomo e l'Universo.Cambiare sul serio dobbiamo e non solo per brevi periodi ,fidandoci di Lui e di ciò che ci dice il Vangelo, solo così faremo la Volontà del Padre ed ogni piccola conquista di resistenza al peccato sarà una corazza che si costruirà pian piano a proteggerci sempre più sino alla fine dei nostri giorni .Saluti Vincenza

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  2. Ecco il tempo opportuno
    (Enrico Masseroni, Ti benedico Signore, Edizioni Paoline)

    Questo è il tempo del deserto, o Signore.

    Anche noi con te, siamo attratti

    verso le dune del silenzio,

    per riscoprire l'orizzonte

    del nostro mondo interiore

    e spezzare il pane saporoso della Parola,

    che sazia la nostra fame

    e dona vigore nei giorni di lotta.

    Questo è il tempo del pane spezzato

    sulla stessa mensa con altri fratelli,

    come viatico che fortifica

    la nostra coscienza di figli.

    Questo è il tempo del tuo perdono

    nella gioia di una libertà ritrovata

    sui ruderi delle nostre schiavitù.

    Donaci, o Signore, di non sciupare

    i giorni di luce che tu dipani per noi:

    liberaci dalla febbre dell'evasione

    per tuffarci nella limpida corrente

    della tua grazia che rigenera

    e ci fa essere creature pasquali.
    -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~
    * Leggi il ritaglio su Qumran!

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  3. Fratelli e sorelle, pace a voi in questa domenica in cui il nostro cammino, sulle piste del tempo liturgico, ci apre nuovi orizzonti e ci spinge a dare spazio e significanza ai nostri cammini esistenziali.
    All'orizzonte, attraverso l'esperienza del tempo quaresimale, guardiamo il mistero della Pasqua, punto di arrivo per essere coinvolti dal Signore Gesù, nella Vita nuova che Egli ci dona. Per giungere a quel momento pasquale, siamo chiamati ad attraversare il deserto, simbolo delle prove, spesso dure ed aspre della vita. Il deserto, attraversato anche da Gesù, ci trova non più soli: cè anche Lui che si dona a noi per dirci che quando ci troviamo "nei nostri deserti" non siamo soli a combattere contro le tentazioni sataniche che ci spingono ad arrenderci, a non sperare più nulla, a spegnere tutti i nostri desideri di libertà interiore; no! Non siamo soli! Gesù è con noi e ci aiuta ad uscire dai nostri deserti, qualunque nome essi abbiano, come persone finalmente libere e cariche di desiderio: quello di dare sapore e colore di cielo alla nostra vita.
    Auguri a tutti voi, e...buona traversata nel deserto! Con Lui ne usciremo più forti! Padre Augusto

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