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B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


venerdì 13 maggio 2016

Vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre


Chi ama è segno che ha lo Spirito Santo, e quanto più amerà tanto più lo avrà, affinché possa amare sempre di più. (San'Agostino)


Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre”

Domenica di Pentecoste : Anno C




Dal vangelo secondo Gv14, 15-16.23b-26

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»...
...«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».



Parola del Signore!



Enzo: Il brano che abbiamo appena letto fa parte del lungo discorso di addio in cui Gesù si prepara a lasciare questo mondo, discorso di commiato dai suoi discepoli in procinto di essere condannato alla morte di croce. E' un discorso di amore, di incoraggiamento e anche di una grande promessa, il dono dello Spirito Santo.
Le parole di Gesù sono impostate in forma trinitaria dall'evangelista Giovanni, in modo tale da non separare le tre persone divine: lo Spirito è dato dal Padre su richiesta del Figlio, e al pari dello Spirito Santo anche il Padre verranno ad abitare nel credente, stabilendo una comunione di vita.

La grande promessa è condizionata dall'amore che avranno i discepoli verso Gesù che deve essere uguale al suo amore per loro: amare vuol dire compiere tutto quanto Gesù ha comunicato e ordinato: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti“.
Si tratta di un amore di risposta a quello di Gesù stesso che da sempre ha amato i discepoli di amore infinito, di un amore che è l'essenza stessa di Dio, la sorgente dell'amore. Si tratta ancora di un amore non sentimentale, ma concreto, fondato sull'accoglienza della parola di Gesù e sulla pratica della sua volontà: “se uno mi ama, osserverà la mia parola”. Questo amore concreto e operoso per Gesù apre all'uomo la vita della comunione trinitaria, a cui accenavo prima.

Gesù, affermato il precetto dell'amore chiama in causa anche il Padre presso il quale intercederà per donare si suoi discepoli un altro Paraclito, un altro difensore, consolatore che rimarrà con loro per sempre. (L'altro difensore, consolatore è Gesù stesso come ricorda l'evangelista Giovanni nella sua prima lettera 2,1:“Abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto”).

Ma chi è veramente questo secondo Paraclito?
Potrebbe sembrare che Gesù insista troppo sulla parola “amore”, ma ha uno scopo ben preciso: l'amore verso Gesù non può prescindere dell'amore del Padre perché “«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. 
 
Se torniamo per un attimo al primo versetto leggiamo: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»: Padre, Figlo e Paraclito rimangono in noi per sempre, prendono dimora presso coloro che amano Gesù. I veri discepoli coabitano con Padre, Figlio e Spirito Santo. Non è meraviglioso tutto questo?

Possiamo affermare che chi si prenderà cura dei discepoli è Colui che sarà mandato dal Padre per intercessione del Figlio Gesù, il Paraclito, lo Spirito di verità. Questo evento è la Pentecoste, la festa che celebriamo cinquanta giorni dopo la Risurrezione di Gesù: la Chiesa , comunità di Gesù, avrà una guida che si prenderà cura di ognuno dei discepoli che osservano le parole di Gesù.

Convinti della bellezza del nostro Dio Trinità, che ama infinitamente rendendosi così vicino ad ogni credente, vediamo brevemente l'opera del Paraclito.
L’opera del Paraclito, secondo i discorsi dell’ultima cena, è molteplice.
- Nei riguardi di Gesù: gli rende testimonianza dinanzi ai discepoli e lo glorifica.
  • Nei riguardi dei discepoli: rimane in loro , è loro maestro e guida in quanto li introduce alla piena comprensione dell’insegnamento di Gesù e li rende testimoni: “vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.
  • Nei riguardi del “mondo: considerato qui come ostile alla verità e all’amore è critico: un mondo del genere non può conoscere lo Spirito di verità , lo Spirito denuncerà le colpe del mondo Gv16, 8-11: “Il Paraclito...quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio”.

Ci chiediamo: una dottrina così sublime, quale è quella dell’inabitazione della Trinità nel credente, come può essere accolta dall’uomo d’oggi, tanto preso dalle cose materiali e immediate? Come è accolta da noi , dai credenti? Purtroppo dobbiamo costatare che lo Spirito Santo è poco conosciuto...poco invitato...poco interpellato...

Papa Francesco nella messa del 9 maggio a Santa Marta:

Lo Spirito Santo è quello che muove la Chiesa, è quello che lavora nella Chiesa, nei nostri cuori, è quello che fa di ogni cristiano una persona diversa dall’altra, ma da tutti insieme fa l’unità. E’ quello che porta avanti, spalanca le porte e ti invia a dare testimonianza di Gesù. Abbiamo sentito all’inizio della Messa: ‘Riceverete lo Spirito Santo e mi sarete testimoni in tutto il mondo’. Lo Spirito Santo è quello ci muove a lodare Dio, ci muove a pregare: ‘Prega, in noi’. Lo Spirito Santo è quello che è in noi e ci insegna a guardare il Padre e a dirgli: ‘Padre’. Ci libera da questa condizione di orfano nella quale lo spirito del mondo vuole portarci”.


Mariella: Avrei voluto proporre una bellissima meditazione di Padre Augusto Drago sul brano evangelico di questa domenica di Pentencoste. A causa della sua lunghezza rimando per la lettura, per i più volenterosi, alla pagina di Padre Augusto, in questo stesso blog.
Vi propongo un assaggino:
 
"Solo l'Amore sa fare cose degne dell'Amore. l'Amore compie cose che solo l'Amore sa compiere! Solo l'Amore rende possibili, plausibili e fruibili cose che diversamente non capiremmo mai.
Ama e capirai: diceva sant'Agostino. Noi invece prima vogliamo capire e poi amare.
Occorre invertire le cose se vogliamo entrare in questo insondabile mistero.
Il Figlio abita nel Padre: per amore e nell'Amore. Il Padre abita nel Figlio per amore e
nell'Amore.
L'uomo è abitato dal Padre e dal Figlio nell'Amore e per Amore!
Fratelli siamo a livelli altissimi! Forse qualcuno di noi potrebbe dire come dissero quelli di
Cafarnao quando Gesù annunciò il mistero dell'Eucaristia: "Questo linguaggio è troppo
difficile per noi..." Certo lo è: Ma se lo rimane, è perché ancora non siamo stati trascinati
dall'ondata inarrestabile dell'Amore. Infatti solo l'Amore spiega l'Amore".
 
Aggiungo solo una brevissima riflessione:

Lo Spirito di Dio si percepisce in noi secondo il nostro agire di ogni giorno: come trascorriamo il nostro tempo, come accogliamo le persone, come e quanto siamo disponibili a lasciarci trasformare dalla Parola. Cerchiamo il bene, operiamo secondo giustizia, promuoviamo la pace, riusciamo a perdonare le offese, soccorriamo gli smarriti e gli sfiduciati, assistiamo gli ammalati, sfamiamo gli affamati...questo significa ascoltare la Parola e metterla in pratica secondo lo stile introdotto da Gesù. Lo Spirito ci guida alla verità perchè è sapienza divina. 

 Lo Spirito abbatte i muri della paura, della tristezza, dello scoraggiamento, della falsa sicurezza, perchè dove regna Dio non esistono barriere.  La buona novella del Vangelo non può restar chiusa dietro ad un muro, lo Spirito ci riempie di coraggio e c'invia nel mondo a portare la gioia di Cristo, c'incarica di liberare i prigionieri della tristezza e della solitudine, gli smarriti di cuore, i disperati e gli oppressi dalle mille angosce dei giorni nostri. 

Dobbiamo essere lievito, sale, luce come fu Gesù nel suo passaggio terreno. Questo significa amare i fratelli, amore ricevuto dal Padre, donato al mondo per mezzo dello Spirito.  Buona Pentecoste!









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