Gli
abitanti di Nazareth non hanno visto che un aspetto di Gesù, il
figlio di Giuseppe il carpentiere,e non il profeta ultimo che
indicava Isaia.
Terza
domenica del tempo ordinario, Anno C
Dal
Vangelo secondo Lc 1,14 ; 4,14-21
Poiché
molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si
sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che
ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri
della Parola, così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su
ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto
ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti
conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Gesù ritornò in Galilea con la
potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è
sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola
del Signore!
Enzo:L'evangelista
Luca fu discepolo e collaboratore dell'apostolo Paolo e nel suo
vangelo vuole offrire un contributo originale alla comprensione del
mistero di Gesù : lo approfondisce attraverso una ricerca dei
documenti storici e riferendo nuovi episodi della sua infanzia.
Luca è il solo evangelista
che premette al suo scritto un prologo nel quale dichiara, nei primi
due versetti, le fonti a cui attinge: “Coloro che
furono testimoni e divennero ministri della parola” (gli
apostoli) e nei due versetti successivi, lo scopo e le
caratteristiche del lavoro che intraprende: “Ho deciso di
fare ricerche accurate e di scriverne un resoconto ordinato …
perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti”.
IL
suo libro è un'opera di attualità dunque, destinata ai suoi
contemporanei basata sulla tradizione orale di chi ha conosciuto di
persona Gesù e da una ricerca storica degli avvenimenti.
Destinatario è Teofilo, un convertito di origine pagana: in lui è
invitato a riconoscersi ogni discepolo di Gesù, in modo che si
'possa rendere conto della solidità degli insegnamenti”,
avere la certezza degli avvenimenti narrati.
Ancora
due annotazioni per capire il progetto di Luca:
- la trasmissione degli
avvenimenti di Gesù avvenne in una comunità di credenti che si
erano assoggettati alla trasmissione orale dei ministri, servi della
Parola , e ai successivi testimoni, che si sono lasciati coinvolgere
dalla Parola che trasmettono: sono discepoli del Signore, non persone
neutrali, forse ritenuti di parte. L'evangelista vuol fare chiarezza
per dare certezza.
- La
seconda annotazione è che non basta affermare che gli avvenimenti di
Gesù esigono di essere trasmessi in una comunità credente. Occorre
andare oltre e precisare che la vita della comunità fa intimamente
parte degli avvenimenti stessi: infatti occorre annunciare un Cristo
vivo, che opera attualmente, non un semplice ricordo del passato.
Cristo vivo nella comunità è la Chiesa che continua la storia di
Gesù.
Nella
seconda parte del brano vediamo Gesù inaugurare
il suo ministero pubblico in Galilea nella sinagoga di Nazaret.
Ritorna in Galilea con la potenza dello Spirito insegnando nelle
sinagoghe, applaudito dagli ascoltatori. Da notare che Gesù viaggia
con la potenza
dello Spirito:
cosi lo vedeva la gente, così i suoi discepoli, meravigliosamente
attratti dalle sue parole. Anche Luca ci crede e lo scrive per le
future generazioni e la Chiesa tutta.
Gesù
nella sinagoga di Nazareth si alza ed è invitato a leggere dal
rotolo di Isaia. Abbiamo noi stessi letto le stesse righe e le parole
di spiegazione di quella Scrittura: «Oggi
si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti
ricordiamo come finisce quell'incontro: Gesù fu costretto ad andare
via non accettato dai suoi paesani.
Vogliamo
smettere anche noi qui e dedicarci ad altro? Spero di no. E allora
ancora un piccolo commento per capire l'avverarsi in Gesù di quella
profezia.
Gesù,
abbiamo visto, non dà spiegazione esegetica del testo, ma attira
l'attenzione sull'evento che lo compie: la sua venuta, il Messia, il
consacrato del Signore è Lui, l'inviato a portare il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, agli
oppressi la libertà e infine a proclamare l'anno di grazia del
Signore.
Non
ci sfugga quel ”oggi”, è la novità di Gesù e non solo: si
prolunga nel tempo della Chiesa, riguarda noi oggi che abbiamo udito
quelle parole, ascoltato e ci abbiamo creduto. Gesù continua a
parlarci, le sue parole hanno segno e seme di eternità.
Gli
abitanti di Nazareth non hanno visto che un aspetto di Gesù, il
figlio di Giuseppe il carpentiere,e non il profeta ultimo che
indicava Isaia, il Messia atteso da secoli.
Da
parte nostra ogni volta che ascoltiamo la parola evangelica possiamo
entrare in relazione con il Signore Gesù, perché veniamo a
conoscenza del destino e della speranza che Gesù ha inaugurato: la
Rivelazione si è completata con Gesù, e quanto ci è stato rivelato
e pervenuto soddisfa la nostra ansia di conoscenza di Dio.
Mariellla:
Inizia
con questa domenica la lettura del Vangelo di Luca che ci
accompagnerà lungo tutto l'anno liturgico.
Cristo
si presenta con una missione ed una identità chiare: Egli è
Pienezza per quanti sono vuoti di valori e di significato, Egli è
Liberatore per quanti sono oppressi dalla schiavitù del peccato,
Egli è Speranza per quanti hanno perso fiducia e gioia nella vita.
Da
subito Gesù sgombra ogni dubbio su ciò che è venuto a fare: è qui
per allontanare dall'uomo tutto ciò che ne impedisce la piena
realizzazione, è venuto per portare Dio ai lontani, a uomini e donne
persi a causa del peccato e aprirli a tutte le potenzialità di vita,
di relazione, d'intelligenza e d'amore. Il suo scopo è liberare
quanti sono oppressi, rendendoli liberi e gioiosi!
Dopo
aver riavvolto il rotolo disse: “oggi si è compiuta questa
Scrittura che voi avete ascoltato”
Oggi:
è una frase che vale per allora, ma vale anche per il tempo
presente. Oggi si è compiuta questa Scrittura,...Oggi queste parole
si fanno realtà per tutti noi, il tempo non scorre più senza un
orientamento, la speranza non è più un sogno lontano.
E'
l'oggi di Dio che non finisce mai... che cambia il cuore di ogni
uomo...l'oggi della liberazione, l'oggi della festa, l'oggi del
Vangelo!
“Oggi
si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Dunque
questa Parola esige da parte nostra l'ascolto, l'accoglienza
incondizionata, la trasformazione del nostro cuore.
Se
l'accogliamo, se ci apriamo all'Amore vero che trasforma ogni
esistenza, saremo orientati, come dice san Paolo nella seconda
lettura, a discernere, per mezzo dello Spirito, il nostro compito
all'interno dell'unico corpo ecclesiale..
Non
tutti infatti siamo chiamati a servire allo stesso modo, ad ognuno è
dato un carisma diverso, siamo però invitati ad acconsentire ad
un'unica Verità quella che viene dalla Parola portata da Cristo.
Questo
Vangelo c'invita a riflettere a prendere sul serio la fede che è
stata seminata nel nostro cuore e che va alimentata e coltivata
giorno per giorno. Non bastano quattro nozioni apprese al catechismo,
ogni giorno dobbiamo accogliere la Parola e lasciarci guidare verso
la Luce vera.
Cristo
ieri, oggi, sempre!
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