Domenica
XX del tempo ordinario 17 agosto 2014-07-25
Dal vangelo secondo Matteo
15,21-28
Partito di là, Gesù si ritirò
verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che
veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore,
figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una
parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo
implorarono: «Esaudiscila, perché
ci viene dietro gridando!».
Egli rispose: «Non sono stato
mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò
dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene
prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».
«È vero, Signore – disse la
donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla
tavola
dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna,
grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da
quell’istante sua figlia fu guarita.
Enzo: Figura centrale di questa narrazione è
una donna, precisamente una donna cananea, una donna pagana. Il
miracolo, la guarigione della figlia di questa donna, assumono un aspetto
secondario.
Prevale invece la lode per la fede di una donna pagana,
che secondo la tradizione non rientrava nei piani di salvezza del
futuro messia d’Israele.
Non è l’unica volta che
l’evangelista Matteo anticipa la conversione dei pagani,
l’attenzione per Gesù da persone non appartenenti al popolo
ebraico: l’episodio dei magi, in occasione del conferimento ai
discepoli del mandato in missione verso tutte le genti, la
guarigione del servo del centurione…
Anche Gesù sembra confermare le
credenze ebraiche, e ai discepoli che lo implorano di esaudire la
donna risponde: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute
della casa d’Israele». Gesù afferma di essere venuto in primo
luogo per Israele ( se una rottura c’era stata, prima di questo
episodio, non è con l’elezione del popolo ebraico, ma con le
tradizione farisaiche). Qui salva la figlia di una donna straniera,
che sembra avere già una certa conoscenza dell’uomo Gesù: :
«Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto
tormentata da un demonio».
E’ noto che nelle prime comunità
giudaico-cristiane c’era una certa tensione provocata
dall’aggregazione dei pagani. Il Vangelo era certamente destinato
con priorità al popolo eletto, ma questo non precludeva l’ingresso
nel regno anche ai gentili, disponibile alla chiamata divina.: ecco
che Matteo pone l’accento sulla fede genuina della Cananea che
stupì lo stesso Gesù: «È vero, Signore – disse la donna –,
eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola
dei loro padroni». In quella parola
“Signore”, il riconoscimento implicito della divinità di Gesù.
Gesù davanti alla fede dimostrata
dalla Cananea si arrende, loda persino la donna: : «Donna, grande è
la tua fede! Avvenga per te come desideri».
La futura Chiesa apre i
battenti al nuovo popolo di Dio, la sua missione come quella di Gesù
sarà una missione universale.
E’ chiaro il messaggio lanciato
dall’evangelista: rispecchiando la situazione del suo ambiente,
dove la maggioranza dei giudei persisteva nel rifiuto del Vangelo,
mentre i pagani in numero crescente si aprivano al dono della
salvezza, dà al brano un’impronta dottrinale: la fede trascende
ogni barriera di razza o nazionalità ed è la vera fede che
guarisce, e scaccia il demonio, stupisce e commuove Dio.
Nel nostro ambiente, la nostra fede è
tale da non rifiutare nessuno?
Stiamo dalla parte di chi dice e crede che ogni uomo è
mio fratello e che la prima evangelizzazione è l’ascolto
dell’altro, condividendo anche le sofferenze dell’altro?
Mariella: Gesù torna in terra pagana e vi resta
per qualche tempo per compiervi una vera e propria missione di
evangelizzazione
Una donna, per di più greca e dunque
pagana, saputo che Gesù era giunto nella regione di Tiro e di Sidone
ed era entrato addirittura in una delle case del luogo, subito corre
da lui per chiedergli di liberare la figlioletta posseduta da un
spirito immondo, il Vangelo descrive la richiesta di questa donna con
il verbo gridare, non dunque una voce sottomessa, ma viene
sottolineata l'insistenza tenace di questa madre angosciata con un
grido carico di dolore ma altrettanto ricco di fiducia e speranza,
manifesta una fede grande.
Il Signore non disdegna il fatto che
questa donna sia straniera e si muove a compassione verso di lei
rompendo i confini ordinari del popolo
di Israele
Anzitutto Gesù vuol dire che il
Vangelo non è riservato solo ad alcuni popoli o solo ad alcune
persone, non c'è nessuno al mondo che sia estraneo al Vangelo;
nessuno che non possa essere toccato dalla misericordia del Signore!
L'esempio della donna siro-fenicia
sembra "costringere" Gesù ad allargare i confini della sua
missione, si potrebbe dire che il Vangelo costringe anche Gesù ad
andare sempre oltre, a non fermarsi dentro i confini abituali,
neanche quelli della propria cultura e neppure quelli della propria
religione
L'insistenza di questa povera donna,
che intercede per la figlia malata, è esempio della preghiera di
ogni comunità cristiana e di ogni discepolo, una preghiera frutto di
una fede autentica e perseverante e Gesù l'ha ascoltata andando ben
oltre le sue richieste!
Non le ha dato solo le briciole, bensì
la pienezza della vita per questa figlia.
La risposta che Gesù dà a questa
donna in un primo tempo, può sembrare addirittura offensiva, ma tale
non è. Egli infatti vuol dire: Sono stato mandato anzitutto per i
figli d'Israele e non posso preferire i pagani «Lascia prima che si
sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e
gettarlo ai cagnolini».
La donna accetta il paragone usato da
Gesù e lo volge prontamente a suo favore: “anche i cagnolini sotto la tavola ricevono qualche
briciola del pane dei figli”
Questo racconto si presenta come un
esempio di fede genuina e forte, che non si lascia turbare nemmeno
quando sembra che Dio nasconda la sua misericordia, una fede che
riesce a colpire il cuore del Signore ed ottenere da Lui la
liberazione da ogni male.
Se pregando non ottengo la cosa che
chiedo, ottengo però sempre un volto di Padre e il sogno di un
abbraccio, purchè io abbia una fede capace di cogliere la Sua
tenerezza di Padre ed
un'umiltà tale da sapermi mettere in preghiera fiduciosa e costante,
così come fù per quella donna Cananea, fede ed umiltà, solo le
virtù che aprono il cuore di Dio alla misericordia e anche al
miracolo, quando occorre.
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