Sono venuti quei giorni, attesi da secoli
Seconda Domenica d'avvento 8 dicembre 2013
Domenica 8 dicembre oltre che essere la seconda domenica
d’avvento, ricorre anche la festa dell’Immacolata Concezione. Ci è sembrato
opportuno presentare separatamente due commenti ai due vangeli corrispondenti
in queste due occasioni. Abbiamo scelto due commenti di Padre Augusto Drago,
che riteniamo belli e profondi. Buona lettura.
Dal vangelo secondo Matteo (3,1-12)
In
quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
Egli
infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:
Voce
di uno che grida nel deserto:
Preparate
la via del Signore,
raddrizzate
i suoi sentieri!
E
lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno
ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Allora
Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano
a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro
peccati.
Vedendo
molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di
vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate
dunque un frutto
degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi:
“Abbiamo
Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare
figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero
che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Io vi battezzo nell’acqua
per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io
non
sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Tiene
in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore!
Commento di Padre Augusto
Drago
Entra in scena Giovanni il Battista! "In quei
giorni...." Quali giorni ?
Se andiamo al brano precedente esso ci parla ancora del Vangelo dell'Infanzia.
Dunque l'espressione non può essere assolutamente riferita a quel periodo!
In realtà l'espressione "In quei giorni" indica il "giorno del Signore, i giorni della salvezza!
Sono venuti dunque quei giorni! Cosa accade in quei giorni?
"Sopraggiunge" Giovanni il Battezzatore.
Notate il verbo, che traduco direttamente dal testo originale.
"Sopravvenne". Matteo ci vuol far comprendere, che l'entrata in scena di Giovanni il Battezzatore,
Se andiamo al brano precedente esso ci parla ancora del Vangelo dell'Infanzia.
Dunque l'espressione non può essere assolutamente riferita a quel periodo!
In realtà l'espressione "In quei giorni" indica il "giorno del Signore, i giorni della salvezza!
Sono venuti dunque quei giorni! Cosa accade in quei giorni?
"Sopraggiunge" Giovanni il Battezzatore.
Notate il verbo, che traduco direttamente dal testo originale.
"Sopravvenne". Matteo ci vuol far comprendere, che l'entrata in scena di Giovanni il Battezzatore,
è un evento di salvezza. E' un accadimento che solo Dio compie…
E questo è l'evento più grande che Dio possa fare accadere nella storia
dell'umanità".L'evangelista divide il brano in tre parti: nella prima parte ci presenta la figura del Battezzatore, nella seconda parte ci
fa ascoltare
cosa dice, nella terza parte infine è lo stesso Battezzatore a raccontarci il
significato delle sue
azioni.
azioni.
La figura del battezzatore:
E' il predicatore. Predica nel deserto, e “veniva
dicendo...”
Fermiamoci qui un istante. Dunque prima di tutti egli è uno che predica, vale a dire che
annuncia. Nel deserto: Perché proprio nel deserto?
Si tratta di una chiara reminiscenza veterotestamentaria: il popolo che camminava nel
deserto verso la terra promessa.
Adesso è lui, Giovanni, che è chiamato a guidare il popolo, verso una nuova terra promessa che è la persona di Cristo Gesù, il Signore.
Fermiamoci qui un istante. Dunque prima di tutti egli è uno che predica, vale a dire che
annuncia. Nel deserto: Perché proprio nel deserto?
Si tratta di una chiara reminiscenza veterotestamentaria: il popolo che camminava nel
deserto verso la terra promessa.
Adesso è lui, Giovanni, che è chiamato a guidare il popolo, verso una nuova terra promessa che è la persona di Cristo Gesù, il Signore.
Che cosa dice Giovanni?
Diceva: "Cambiate mentalità, perché il Regno dei cieli
è vicino".
Sottolineo il verbo, che non è proprio "convertitevi" ma, sempre secondo la traduzione dal testo originale, va letto in "cambiate la vostra mentalità". Fermiamoci qui un istante. Già siamo interpellati: Viene il Regno di Dio.
Per accoglierlo occorre cambiare il nostro modo di pensare ! Esso non deve essere più secondo lo spirito del mondo, ma secondo lo spirito di Dio.
Siamo fortemente invitati ad entrare nel "pensiero" di Dio, deponendo i nostri umani modi di
pensare, valutare, giudicare, leggere gli avvenimenti, gli eventi, le cose della vita e della storia Cambiate mente!...
…E' una richiesta urgente per poter accogliere il Regno che viene. Esso infatti non è di questo mondo!
Come potremmo accoglierlo senza cambiare il nostro mondano modo di pensare?
Poi Matteo ci dice chi è Giovanni. Citando Isaia 40, ci dice che è "Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via al Signore".
Questo è Giovanni: prima di tutto "Voce" Gesù è la Parola, Giovanni è la Voce che lo preannuncia…
…Una voce deve gridare questo prodigio nel deserto, dove il popolo sta passando, per raggiungere la terra sospirata.
Il deserto avrà una nuova via, preparata per il Signore che passa, con il dono della sua misericordia, e che accompagna con passi di danza il suo popolo.
Giovanni è la Voce che grida questa liberazione imminente per il nuovo popolo della nuova
alleanza. Questa Voce giunge a noi "oggi", "ora" "adesso".
Siamo invitati a preparare la via al Signore che viene! Perché certamente verrà!
Sottolineo il verbo, che non è proprio "convertitevi" ma, sempre secondo la traduzione dal testo originale, va letto in "cambiate la vostra mentalità". Fermiamoci qui un istante. Già siamo interpellati: Viene il Regno di Dio.
Per accoglierlo occorre cambiare il nostro modo di pensare ! Esso non deve essere più secondo lo spirito del mondo, ma secondo lo spirito di Dio.
Siamo fortemente invitati ad entrare nel "pensiero" di Dio, deponendo i nostri umani modi di
pensare, valutare, giudicare, leggere gli avvenimenti, gli eventi, le cose della vita e della storia Cambiate mente!...
…E' una richiesta urgente per poter accogliere il Regno che viene. Esso infatti non è di questo mondo!
Come potremmo accoglierlo senza cambiare il nostro mondano modo di pensare?
Poi Matteo ci dice chi è Giovanni. Citando Isaia 40, ci dice che è "Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via al Signore".
Questo è Giovanni: prima di tutto "Voce" Gesù è la Parola, Giovanni è la Voce che lo preannuncia…
…Una voce deve gridare questo prodigio nel deserto, dove il popolo sta passando, per raggiungere la terra sospirata.
Il deserto avrà una nuova via, preparata per il Signore che passa, con il dono della sua misericordia, e che accompagna con passi di danza il suo popolo.
Giovanni è la Voce che grida questa liberazione imminente per il nuovo popolo della nuova
alleanza. Questa Voce giunge a noi "oggi", "ora" "adesso".
Siamo invitati a preparare la via al Signore che viene! Perché certamente verrà!
La gente accorreva a lui per farsi immergere nell'acqua, come rito penitenziale, confessando o
proclamando il proprio peccato. E' un rito puramente profetico, che prepara la grande
purificazione che il Messia, da li a poco, verrà a compiere in "spirito e fuoco".
Ma quando Giovanni vede che tra la gente ci sono farisei e sadducei, la sua voce diventa un
tuono! Usa il linguaggio dell'imprecazione: "Razza di vipere. Come potrete sfuggire all'ira imminente?"
Forte la Voce! Potente ed irresistibile è la Voce!
Ai farisei e ai sadducei dice chiaramente di non farsi
illusioni: non basta avere privilegi (essere figli di Abramo!) per potersi dire
salvi.
Nel nuovo Regno che Gesù sta instaurando non ci sono privilegi: ci sono solo peccatori da
salvare. Chi si sente giusto non può accampare diritti.
Non esistono diritti davanti a Dio, ma solo grazia e misericordia. Non bastano privilegi, ma
occorre umiltà e piccolezza. Attenti: la scure è già posta alla radice dell'albero!
Il giudizio di Dio è inesorabile. L'albero che non porta frutto sarà reciso! D'altra parte a Dio
non occorrono privilegi per salvare l'uomo.
Nel nuovo Regno che Gesù sta instaurando non ci sono privilegi: ci sono solo peccatori da
salvare. Chi si sente giusto non può accampare diritti.
Non esistono diritti davanti a Dio, ma solo grazia e misericordia. Non bastano privilegi, ma
occorre umiltà e piccolezza. Attenti: la scure è già posta alla radice dell'albero!
Il giudizio di Dio è inesorabile. L'albero che non porta frutto sarà reciso! D'altra parte a Dio
non occorrono privilegi per salvare l'uomo.
Egli infatti può suscitare figli di Abramo anche dai sassi!
Dio è assolutamente libero nel suo agire e nel suo giudizio escatologico!
Giovanni parla del significato della sua missione
Il suo battesimo serve per aiutare a cambiare il modo di pensare.
Occorre "riformattare" il proprio pensiero sul pensiero di Dio! Ecco il grande salto, per
potere poi accedere a Colui che, venendo subito dopo di lui, battezzerà in Spirito santo e
fuoco. E' Gesù, egli viene a mettere ordine nella sua "aia", verrà a fare una grande pulizia,
in modo tale che rimanga solo il frumento, mentre la pula verrà dispersa.
Questo, dice il Battezzatore di Gesù. Così lo presenta: Colui che verrà metterà ordine
mediante il suo Regno di giustizia e di pace, di amore e di perdono, dove solo i poveri saranno
essi stessi re con il Re.
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