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sabato 9 dicembre 2017

Al cugino di Gesù è affidato il compito di presentare al popolo di Dio il compimento della promessa divina

Viene dopo di me colui che è più forte di me…”

Seconda domenica d’avvento Anno B, 10 dicembre 2017

In questa domenica non parliamo di gioia, ma di ascolto della Parola, la Parola che consola, la Parola donata al cuore del popolo, dono di salvezza, prima lettura.

Nella seconda lettura l'apostolo Pietro esorta i suoi alla perseveranza in attesa della venuta del Signore “nell'attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia”.

Il personaggio più in vista ce lo mostra l'evangelista Marco: Giovanni il battezzatore, che preparerà la via del Signore, chiamando alla conversione i peccatori in attesa della venuta del Messia atteso. Giovanni annuncia con le sue parole l'arrivo di Gesù in mezzo al popolo, il vero messia promesso dal Padre. Giovanni sarà l'ultimo dei profeti.


Dal vangelo di Marco 1,1-8

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.
Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore!

Due cose appaiono evidenti in questo inizio di Vangelo di Marco, che la liturgia di questo nuovo anno ecclesiale pone alla nostra riflessione: Chi è Gesù, chi è il suo discepolo.
Presenta anche il primo annunciatore del Messia tanto atteso. Giovanni sarà il primo discepolo che, avendo conosciuto Gesù, lo accetta umilmente e incondizionatamente. Annunciandolo si presenterà come colui che non é degno di sciogliere il lacci dei suoi calzari.

Le profezie avevano parlato di Gesù, ma anche di Giovanni (prima lettura)come inviato a preparare la via, il terreno, i cuori degli uomini a ricevere Colui che sarà più forte di lui.

Chi è Gesù? Chi è il discepolo?
Marco scriverà ciò che era stata la predicazione di Pietro, e poco a poco svelerà il mistero di Gesù e del discepolo, in un intreccio di opere, di discorsi sempre più espliciti. Sì, un po’alla volta perché il Maestro che coinvolge nel suo libro, è un maestro diverso, Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio.. Solo chi sarà capace di farsi coinvolgere in questa meravigliosa storia vivrà alla sequela del Maestro e diventerà suo discepolo.

In questa domenica e durante la prossima settimana, ricordiamo l’annuncio del primo versetto: Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”, che possiamo tradurre: accogliamo la buona notizia di Gesù, seguiamo quest’uomo, il messia inviato agli uomini, Figlio di Dio. Quanto mistero in queste parole!

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”, è un atto di fede, che ci apre al mistero, all’adorazione e alla riflessione: Chi è questo Gesù? Forse pensiamo di conoscerlo già, ma è veramente così?

I profeti lo avevano annunciato, ma l'attesa fu lunga tra idolatrie e castighi, tra pentimenti e ritorni al Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe. E, come se non bastasse, quando “venne tra i suoi, i suoi non lo riconobbero”, non vollero riconoscerlo...
Dal libro del profeta Isaia 40,1-5.9-11

Isaia è convinto che il momento del ritorno segni l'attuazione delle profezie. Il tema del castigo è ancora presente, ma passa ormai in secondo piano. Il popolo aveva scontato amaramente le sue colpe, ma in realtà la salvezza è frutto gratuito di Dio. Le immagini elaborate dal profeta in questo momento entusiasmante serviranno per delineare la futura salvezza, a distanza predire il nuovo Pastore “ che fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e coduce pian piano le pecore madri”.


"Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati". Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.  Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato".
 Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.  Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri.

Parola di Dio


Dalla seconda lettera di Pietro 3,8-16
L'apostolo Pietro parla apertamente della seconda venuta di Gesù, Gesù che verrà a completare la sua missione: portare la Padre il frutto della redenzione umana. Esorta alcuni che forse non credevano o avevano persa la speranza nel ritorno di Gesù: “nell'attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.
Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta. Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Parola di Dio!


Nei primi decenni del cristianesimo era molto forte l’idea che la fine del mondo sarebbe stata imminente. Di fronte alla delusione provocata dal «ritardo della parusia», l’apostolo Pietro intende tener viva nel cuore dei credenti la tensione escatologica.
La venuta di Gesù ci sarà: comporterà da una parte la distruzione di tutto quanto c'è adesso di difettoso e di malvagio, dall'altra un potenziamento all'infinito di tutto quello che è bene.
Per spiegare il significato dell’attesa, l’autore fa appello al concetto della pazienza di Dio: la lentezza con cui Dio manda avanti la storia della salvezza è solo apparente ed è dovuta alla complessità della sua opera salvifica e soprattutto alla sua intenzione di salvare tutti. Con la sua parola Dio domina tutta la ceazione,e dirige l'evoluzione, ne prepara un rinnovamenti radicale.
Davanti a questa prospettiva, il cristiano, se vorrà essere coerente, dovrà tenere una condotta santa, in un atteggiamento di attesa intensa e continua. Così contribuirà anche allo sviluppo di tutto il piano di salvezza.





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