Non
avevano compreso la Scrittura...se ne tornarono di nuovo a casa
PASQUA
DELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE : ANNO C
Dal vangelo
secondo Gv 20,1-10
Il
primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro
di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata
tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro
discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via
il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro
allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce
di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli
posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo
seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il
sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma
avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo,
che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non
avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere
dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
Parola
del Signore!
Enzo:
Gli evangelisti sinottici parlano delle donne che si
recano al sepolcro di buon mattino per compiere i riti sul cadavere
di Gesù; Giovanni incentra l'attenzione su una donna particolare:
Maria di Magdala.
Come
sappiamo l'evangelista Giovanni si è preoccupato di selezionare quel
materiale dove l'occhio della fede riesce a ravvisare solo il Signore
della Salvezza. Giovanni tra gli evangelisti è il teologo di Gesù,
attraverso i segni da Lui operati, non li chiama miracoli, stimola e
indirizza i lettori al Gesù-Dio inviato dal Padre per la salvezza
dell'uomo.
Giovanni
è anche l'evangelista che si rivolge, più di tutti gli altri
apostoli, a coloro che accumulano, assimilano l'opera e le parole di
Gesù guardando alla glorificazione finale del Maestro.
La
comparsa di Gesù davanti al tribunale di Pilato gli permette di
asserire la sua supremazia sul mondo. Se è coronato di spine, lo è
in quanto re. Dall’inizio alla fine, pertanto, e non soltanto nei
momenti della risurrezione e dell’effusione dello Spirito, il
vangelo di Giovanni è un racconto della glorificazione di Cristo.
Non
dice nulla dell'agonia di Gesù, della sua preghiera, del conforto
dell'angelo. Parlando dell'arresto di Gesù egli ravvisa una chiara
manifestazione della sua divinità. Infatti, appena pronunziata la
parola “Io sono”, evocatrice del nome di Dio secondo Esodo, tutti
piombano per terra come di fronte ad una apparizione divina.
Non
parla nemmeno del bacio di Giuda. Gesù per Giovanni appare come
Signore pieno di dignità e come padrone degli avvenimenti degli
uomini. Quello che accade, lungi dall'essere frutto del caso o segno
della vittoria degli empi, è compimento delle Scritture.
In
questo brano Giovanni dà la sua testimonianza della resurrezione di
Gesù: contrariamente a Pietro, egli “vide e credette”.Vide
e credette: non sembra che il disceopolo prediletto sia pervenuto
alla fede pasquale piena, perché subito dopo annota che non
avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere
dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
Non
abbiamo parlato della donna, Maria di Magdala che di mattina presto
si reca al sepolcro, gli altri evangelisti riferiscono che era
assieme ad altre donne e le parole che Maria riporta agli apostoli lo
confermano: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove l'hanno posto!».
Maria
di Magdala, possiamo dire che è la protagonista di questo racconto
giovanneo. Si reca al sepolcro e scopre che la pietra era stata
rimossa e, senza entrare nel sepolcro corre di corsa ad avvertire
Pietro. Smarrita e desolata smuove i due discepoli e li mette in
cammino verso il sepolcro.
I
tre personaggi non capiscono, sono incapaci di capire, di ricordare
quanto Gesù aveva detto loro. Il racconto dà l'idea di un forte
movimento, di trambusto, inquietudine: forse si tratta dell'ansia del
primo nucleo della chiesa nascente, che cerca di capire
affannosamemte quanto sta succedendo dopo la morte del Maestro: i
verbi usati da Giovanno lo affermano: "si
recarono", "correvano
assieme", "corse
più veloce", "giunse
per primo", "non
entrò", "giunse
anche Pietro", "lo
seguiva", "entrò"
, “tornarono a casa”.
Tutti
e tre “videro”, ma non capirono. A loro mancava ancora un
tassello importante: la comprensione delle Scritture: "Non
avevano, infatti, ancora compreso le Scritture",
che avrebbe dato loro una completa e più profonda comprensione del
mistero, di cui furono inconsapevoli testimoni. Per questo si dovrà
attendere il dono dello Spirito nella Pentecoste (Gv 16,13). Solo
allora capiranno che Cristo è veramente risorto!
Vediamo
l'affettuosa apprensione di Maria, la veloce e agile intuizione del
discepolo amato, la lentezza solida, forse prudente di Pietro. Tutti
e tre viaggiano verso il Cristo risorto, Pietro e Giovanni
testimoniano le parole di Maria di Magdala: nessuno avrebbe creduto
ad una donna.
Fra
i tre Gesù premierà La Maddalena , una donna, apparendo per primo a
lei. Sarà lei ad annunciare Gesù risorto ai discepoli: «Ho
visto il Signore!»
Ripartire dalle nostre fragilità personali, dalle nostre contraddizioni, dai nostri sbagli, per vivere l'esperienza vera di conversione e imboccare la strada giusta che ci permetterà di giungere alla risurrezione.
La fede
nella risurrezione del Signore ci aiuta a riscoprire i veri valori
umani, non più dubbi, incertezze, tradimenti, delusioni, invidie,,
gelosie, egoismi, ma solo speranza e fiducia in Dio, ascolto della
sua Parola, da cui trarre la forza per amare la vita, anche quando
non ci sorride, quando è segnata dalla solitudine, quando i tuoi
amici sono andati via, quando l'amore è tradito, quando la giustizia
è dimenticata, la pace è violata, l'unità è calpestata
Quando tutto sembra precipitare, quando la fiducia nella vita vacilla, allora si alza forte il grido: è risorto, non è qui, vi precede nel cammino della gioia e della speranza. Solo Cristo Risorto può dare un senso a tutto quello che è dolore e disperazione.
Oggi vorremmo sperimentare la gioia, quella gioia che riempie il cuore e tende la mano per una riconciliazione universale. Ne abbiamo tutti bisogno!
Il nostro cuore anela a Te Signore,donaci il tuo Santo Spirito per gustare la gioia della tua Risurrezione. Amen
Con questo commento siamo arrivati alla Pasqua di Resurrezione: la Chiesa tutta gioisce e canta l'ALLELUIA pasquale, è vinta la morte, rinasce la Speranza.
Carissimi amici che ci avete seguito in questo cammino, Mariella ed Enzo vi augurano una Buona e Santa PASQUA: duri sempre nei nostri e vostri cuori la gioia di questa fantastica domenica.
Mariella:
Vorrei meditare e riflettere sul significato che assume oggi la
Pasqua per ognuno di noi e per il mondo intero.
In
un momento come questo, dilaniato da mille problemi e paure, Pasqua è
senza dubbio rialzarsi per correre incontro a Cristo, ritrovare la
forza per andare avanti, per riprendere quota, per guardare ai nostri
problemi e preoccupazioni con la consapevolezza che non siamo soli
perché Lui è con noi sempre, per salire il nostro Calvario con la
certezza della risurrezione.
Anche
noi cristiani dobbiamo seguire la via che il Maestro c'insegna, con
il coraggio della fede, con la speranza nel cuore, con la forza
dell'amore. Dobbiamo essere come Maria di Magdala, che giunta al
sepolcro trova la tomba vuota e porta questo annuncio agli altri con
gioia.
La
risurrezione da un senso nuovo a tutta la nostra vita e di
conseguenza ci impegna a portare ai fratelli la lieta notizia di pace
che viene dalla vittoria sulla morte.
Ripartire dal sepolcro di
Cristo che è luogo di vita e non di morte, per restituire ai nostri
sepolcri la certezza che la vita non termina sulla terra, ma continua
nel cuore di Dio.Ripartire dalle nostre fragilità personali, dalle nostre contraddizioni, dai nostri sbagli, per vivere l'esperienza vera di conversione e imboccare la strada giusta che ci permetterà di giungere alla risurrezione.
Quando tutto sembra precipitare, quando la fiducia nella vita vacilla, allora si alza forte il grido: è risorto, non è qui, vi precede nel cammino della gioia e della speranza. Solo Cristo Risorto può dare un senso a tutto quello che è dolore e disperazione.
Oggi vorremmo sperimentare la gioia, quella gioia che riempie il cuore e tende la mano per una riconciliazione universale. Ne abbiamo tutti bisogno!
Il nostro cuore anela a Te Signore,donaci il tuo Santo Spirito per gustare la gioia della tua Risurrezione. Amen
Carissimi amici che ci avete seguito in questo cammino, Mariella ed Enzo vi augurano una Buona e Santa PASQUA: duri sempre nei nostri e vostri cuori la gioia di questa fantastica domenica.
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