Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Lc 1, 39-56 | ||||||
Desideriamo augurare a tutti voi una buone Festa dell'Assunta, offrendovi solo tre brevi riflessioni su cui meditare:
Papa
Benedetto XVI: E’
un mistero grande quello che oggi celebriamo, è soprattutto un
mistero di speranza e di gioia per tutti noi: in Maria vediamo la
meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria
vita a quella di Gesù, che lo sanno seguire come ha fatto Maria.
Questa festa parla allora del nostro futuro, ci dice che anche noi
saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere
coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può
operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno
cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che
c’è nel mondo, la luce del bene.
(Angelus, 15 agosto 2011)
Carlo Maria Cardinal
Martini:
"Come Maria magnifica le meraviglie di Dio Padre e canta le imprese che il Signore susciterà nella storia dei suoi figli, così anche noi, con la sua intercessione materna, possiamo essere collaboratori di Dio e della sua gioia nel cuore dei nostri fratelli e sorelle. Lo Spirito che ha operato in Maria, figlia prescelta del Padre, e ne ha fatto la madre del Figlio Gesù per la salvezza di tutti, operi anche in noi perché viviamo in pienezza la vocazione di figli nel Figlio davanti all'unico Padre di tutti. Arcivescovo di Milano - Duomo, 15 agosto 1999, solennità dell'Assunta
Papa Francesco:
Abbiamo sentito il Canto di Maria, il
Magnificat: è il cantico della speranza, è il cantico del
Popolo di Dio in cammino nella storia. E’ il cantico di tanti santi
e sante, alcuni noti, altri, moltissimi, ignoti, ma ben conosciuti a
Dio: mamme, papà, catechisti, missionari, preti, suore, giovani,
anche bambini, nonni, nonne: questi hanno affrontato la lotta della
vita portando nel cuore la speranza dei piccoli e degli umili. Maria
dice: «L’anima mia magnifica il Signore» - anche oggi canta
questo la Chiesa e lo canta in ogni parte del mondo. Questo cantico è
particolarmente intenso là dove il Corpo di Cristo patisce oggi la
Passione. Dove c’è la Croce, per noi cristiani c’è la speranza,
sempre. Se non c’è la speranza, noi non siamo cristiani. Per
questo a me piace dire: non lasciatevi rubare la speranza. Che non ci
rubino la speranza, perché questa forza è una grazia, un dono di
Dio che ci porta avanti guardando il Cielo. E Maria è sempre lì,
vicina a queste comunità, a questi nostri fratelli, cammina con
loro, soffre con loro, e canta con loro il Magnificat della
speranza.
Cari fratelli e sorelle, uniamoci anche noi, con tutto il cuore, a
questo cantico di pazienza e di vittoria, di lotta e di gioia, che
unisce la Chiesa trionfante con quella pellegrinante, noi; che unisce
la terra con il Cielo, che unisce la nostra storia con l’eternità,
verso la quale camminiamo. Così siaOmelia del Santo Padre 15 Agosto 2013 |
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