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giovedì 2 aprile 2015

Venerdì Santo:La croce e la vittoria




La croce
Di don Tonino Bello

Il legno della Croce,
quel "legno del fallimento",
è divenuto il parametro vero
di ogni vittoria.
Gesù ha operato più salvezza                                      
con le mani inchiodate sulla Croce,
che con le mani stese sui malati.
Donaci, Signore,
di non sentirci costretti
nell'aiutarti a portare la Croce,
di aiutarci a vedere
anche nelle nostre croci
e nella stessa Croce un mezzo per ricambiare
il Tuo Amore.

Aiutaci a capire
che la nostra storia crocifissa
è già impregnata di resurrezione.
Se ci sentiamo sfiniti, Signore,
è perché, purtroppo,
molti passi li abbiamo consumati
sui viottoli nostri e non sui Tuoi,
ma proprio i nostri fallimenti
possono essere la salvezza
della nostra vita.

                   La Pasqua è la festa degli ex delusi della vita,

            nei cui cuori all'improvviso dilaga la speranza.
                 
             Cambiare è possibile, per tutti e sempre!


Quelli che fanno suonare le campane di don Tonino Bello

Qualche mese fa, concludendo la visita pastorale in una parrocchia della mia diocesi, l'ultimo giorno andai in una scuola materna. C'erano tantissimi bambini di tre o quattro anni che si affollavano stupiti intorno a me: non mi conoscevano, mi vedevano come un personaggio esotico.

 La maestra chiese: "Bambini, sapete chi è il vescovo?". Tutti diedero delle risposte. 

Uno disse: "E' quello che porta il cappello lungo in testa";
un altro, chissà per quale associazione di immagini, disse una cosa bellissima che a me piacque tanto: "il Vescovo è quello che fa suonare le campane". 

Forse mi aveva visto in processione, al suo paese, in qualche festa accompagnata dal tripudio delle campane.
Il vescovo come colui che fa suonare le campane: è una definizione bellissima, forse poco teologica ma profondamente umana. 

Sarebbe bello che i vostri fedeli, i vostri amici, coloro che vi conoscono, potessero dare di voi una definizione così. Sarebbe bello che la gente dicesse di tutti noi che siamo "quelli che fanno suonare le campane":
          le campane della gioia di Pasqua, le campane della speranza.


2 commenti:

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  2. inviato da Pasqualina: 3 aprile 2015

    Mi chiedo quanto sia stato grande il dolore di Gesù per l indifferenza dell uomo ma la sua misericordia è grande e aspetta che ci cade quel velo che abbiamo e finalmente saremo veri figli di Dio

    Risposta da vincenzo riili
    Se Gesù fosse stato solo un uomo. forse oggi nessuno si ricorderebbe di lui: diremmo fu un un uomo giusto, accettò la morte per le sue idee. Ma Gesù dimostrò con le opere e con la Parola che era Figlio di Dio, figlio di un Padre misericordioso che per amore alla sua creatura prediletta, l'uomo, non esitò a far soffrire atrocemente e morire in croce il suo unigenito. La misercordia di Dio salva ancora chi a Lui ricorre per chiedere il perdono del peccato che, altro non è che indifferenza verso il divino.

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