Sabato Primo novembre 2014 : Festa di tutti i santi
Con questo post vogliamo fare gli auguri di santità ad ogni uomo di buona volontà, ad ogni discepolo di Gesù. In comunione con i Santi del Regno dei cieli festeggiamo questa giornta di festa lodando e ringraziando il Padre Celeste.
Dal Vangelo secondo Matteo 5, 1-12
Vedendo le folle, Gesù salì sul
monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i
suoi discepoli. Si mise a parlare
e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri di spirito, perché
di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel
pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché
avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e
sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché
troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché
vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché
saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno,
vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorte di male contro di voi per
causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché
grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti
che furono prima di voi.
Da un commento di Padre Augusto Drago
I Santi, gli uomini e le donne
delle beatitudini, sono rimasti i più umani tra gli uomini,
poiché la luce di Cristo ha penetrato la loro umanità.
Giovanni Paolo II, un giorno, durante un raduno di giovani, lanciò un grido:
"Diventate santi per la gioia di Dio e la felicità degli uomini!", "Non abbiate paura di diventare
santi!"
poiché la luce di Cristo ha penetrato la loro umanità.
Giovanni Paolo II, un giorno, durante un raduno di giovani, lanciò un grido:
"Diventate santi per la gioia di Dio e la felicità degli uomini!", "Non abbiate paura di diventare
santi!"
I santi, uomini e donne delle Beatitudini, sono il Vangelo in carne ed ossa.
La loro luce penetra la mia carne come diceva uno scrittore russo esiliato in Francia:
"Visto dall'alto, un santo è tutto intessuto di luce, visto dal basso, non cessa mai di lottare!"
In questa maniera le beatitudini passano dalla partitura scritta all'oratorio cantato, come
affermava Daniel Ange, alla danza della vita.
Ognuno con il suo strumento, nell'immensa orchestra della Chiesa.
Essi, uomini e donne delle Beatitudini, traspongono il tema unico musicale nella vasta gamma
del quotidiano.
Fratelli e sorelle, vuoi essere tu, voglio essere io, donna, uomo delle beatitudini?
Aspettando cieli nuovi e terra nuova, per prepararne l'avvento, affrettarne il Giorno:
noi non saremo dei santi isolati, diventeremo santi insieme.
E per diventarlo canteremo, ascolteremo, veglieremo:la preghiera non si estingue. Staremo di guardia, profetizzeremo, testimonieremo:
La verità non si avvizzisce. Noi giocheremo, danzeremo, ameremo.
L'amore non è mai stanco! Tutto questo lo vivremo come fanciulli.
L'avvenire, quello di Dio e quello degli uomini, non spetta ai fanciulli.
Riceveremo la nostra infanzia nuova: l'infanzia non appassisce.
La gioia di vivere le Beatitudini
ce la scambieremo gli uni gli altri.
La doneremo a Dio.
Non deluderemo la sua speranza. La soddisferemo a pieno.
La doneremo a Dio.
Non deluderemo la sua speranza. La soddisferemo a pieno.
Lasceremo che ci riempia: la santità non si sciupa! E regale sarà la nostra gioia!
Per conservarla, la trasmetteremo: la gioia non invecchia!
Un giorno, in Dio, saremo come Lui, santi: Gioia eterna!
Fratello e sorella, affascinate tutto questo! Facciamoci attrarre da questa bellezza, da questa
chiamata. Diventiamo uomini e donne delle Beatitudini e domani, celebrando la nostra festa,
celebreremo anche la possibilità di diventare anche noi santi, oggi, adesso! Amen.
Miei cari fratelli e sorelle è bello oggi per noi tutti celebrare la solennità di tutti i Santi. Dentro quel "tutti" ci siamo noi, Chiesa di Dio una santa e cattolica. Possiamo e dobbiamo dire che non è la festa solo dei Santi che hanno già raggiunto la gloria del cielo sedendo accanto all'Agnello immolato nella splendida gloria del Padre, ma è anche la nostra festa, quella di cristiani che nel e con il Battesimo abbiamo ricevuto il sigillo dello Spirito sul capo, sulla fronte e sul petto (ragione, sapienza e cuore); il sigillo è la Croce vittoriosa di Cristo mediante la quale Egli diviene Re. Abbiamo l'abito di Cristo: spesso lo sporchiamo con le nostre infedeltà, ma il Sangue versato dall'Agnello lo ripulisce e lo fa diventare nuovo, di una novità che porta il sapore dell'Amore. In questo giorno vi auguro di non nascondere mai questo sigillo per paura di essere disprezzati o non capiti dal mondo, ma di farlo risplendere in tutta la sua bellezza, perché siamo cercatori di senso, di amore, di luce e di vera bellezza! Auguri da Padre Augusto!
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