Oggi è la Domenica della
Santissima Trinità
di Papa Francesco
La luce del tempo pasquale e della Pentecoste rinnova ogni
anno in noi la gioia e lo stupore della fede: riconosciamo che Dio non è
qualcosa di vago, il nostro Dio non è un Dio “spray”, è concreto, non è un
astratto, ma ha un nome: «Dio è amore».
Non è un amore sentimentale, emotivo, ma l’amore del Padre
che è all’origine di ogni vita, l’amore del Figlio che muore sulla croce e
risorge, l’amore dello Spirito che rinnova l’uomo e il mondo. Pensare che Dio è
amore ci fa tanto bene, perché ci insegna ad amare, a donarci agli altri come
Gesù si è donato a noi, e cammina con noi. Gesù cammina con noi nella strada
della vita.
La Santissima Trinità non è il prodotto di ragionamenti
umani; è il volto con cui Dio stesso si è rivelato, non dall’alto di una
cattedra, ma camminando con l’umanità. E’ proprio Gesù che ci ha rivelato il
Padre e che ci ha promesso lo Spirito Santo. Dio ha camminato con il suo popolo
nella storia del popolo d’Israele e Gesù ha camminato sempre con noi e ci ha
promesso lo Spirito Santo che è fuoco, che ci insegna tutto quello che noi non
sappiamo, che dentro di noi ci guida, ci dà delle buone idee e delle buone
ispirazioni.
Oggi lodiamo Dio non per un particolare mistero, ma per Lui
stesso, «per la sua gloria immensa», come dice l’inno liturgico. Lo lodiamo e
lo ringraziamo perché è Amore, e perché ci chiama ad entrare nell’abbraccio
della sua comunione, che è la vita eterna.
Affidiamo la nostra lode alle mani della Vergine Maria. Lei,
la più umile tra le creature, grazie a Cristo è già arrivata alla meta del
pellegrinaggio terreno: è già nella gloria della Trinità. Per questo Maria
nostra Madre, la Madonna, risplende per noi come segno di sicura speranza.
E’ la Madre della speranza; nel nostro cammino, nella nostra
strada, Lei è la Madre della speranza. E’ la Madre anche che ci consola, la
Madre della consolazione e la Madre che ci accompagna nel cammino. Adesso
preghiamo la Madonna tutti insieme, a nostra Madre che ci accompagna nel
cammino.
(PAPA FRANCESCO, Angelus, Piazza San Pietro, Solennità della
Santissima Trinità, Domenica, 26 maggio 2013)
La Santissima
Trinità, di don Tonino Bello
Il Signore benedica tutti i vostri progetti, miei cari
fratelli. Il Signore vi dia la gioia di vivere anche l'esperienza parrocchiale
in termini di famiglia. Prendiamo come modello la Santissima Trinità: Padre,
Figlio e Spirito che si amano, in cui la luce gira dall'uno all'altro, l'amore,
la vita, il sangue è sempre lo stesso rigeneratore dal Padre al Figlio allo Spirito,
e si vogliono bene.
Il Padre il Figlio e lo Spirito hanno spezzato questo
circuito un giorno e hanno voluto inserire pure noi, fratelli di Gesù. Tutti
quanti noi.
Quindi invece che tre lampade, ci siamo tutti quanti noi in
questo circuito per cui e la parrocchia e le vostre famiglie prendano a modello
la Santissima Trinità.
Difatti la vostra famiglia dovrebbe essere l'icona della
Trinità. La parrocchia, la chiesa dovrebbe essere l'icona della Trinità.
Signore, fammi finire di parlare, ma soprattutto configgi
nella mente di tutti questi miei fratelli il bisogno di vivere questa
esperienza grande, unica che adesso stiamo sperimentando in modo frammentario,
diviso, doloroso, quello della comunione, perché la comunione reca dolore
anche, tant'è che quando si spezza, tu ne soffri.
Quando si rompe un'amicizia, si piange. Quando si rompe una
famiglia, ci sono i segni della distruzione.
La comunione adesso è dolorosa, è costosa, è faticosa anche
quella più bella, anche quella fra madre e figlio; è contaminata dalla
sofferenza. Un giorno, Signore, questa comunione la vivremo in pienezza. Saremo
tutt'uno con te.
Ti preghiamo, Signore, su questa terra così arida, fa' che
tutti noi possiamo già spargere la semente di quella comunione irreversibile,
che un giorno vivremo con te.
(Don Tonino Bello)
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