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giovedì 20 febbraio 2014

Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni...




Le regole di Gesù richiamano la tenerezza di Dio

Domenica 23 Febbraio 2014


Dal Vangelo secondo Matteo 5,38-48

  Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per
un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli
che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 

E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.


Parola del Signore!


Enzo: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste!

Chissà quante volte abbiamo ascoltato questo brano del vangelo: pensiamo per un attimo cosa ci ha colpito di più e cosa abbiamo fatto nostro in tutti questi anni….
Usanze antiche che Gesù ricorda e stravolge e ne fa un comandamento nuovo: qualcosa ha stravolto noi?

Sicuramente non ci siamo comportati come l’antico popolo di Dio: come cristiani abbiamo assunto un altro modo di vedere, di fare: ma l’uomo libero, diventato cristiano, ha assolto e fatto sue queste nuove regole?

Porgere l’altra guancia a chi  ci dà uno schiaffo cioè perdonare a chi ci fa un torto…
Lasciare il proprio vestito a chi vuole accusarci ingiustamente in tribunale: lasciar cadere una controversia  a favore della pace, cercare un accordo, non rispondere alle offese recando così altro male
Essendo stanchi abbiamo fatto compagnia a chi lo chiedeva: abbiamo imparato ad ascoltare l’altro?
Abbiamo amato i nostri nemici: non vuol dire dimenticarli ma volere che tornino in sé, pregare per loro…accettare di essere perseguitati, disturbati non rispondendo alle accuse, è dimostrare di volere la pace.
Abbiamo prestato del denaro senza chiedere garanzie? forse lo abbiamo fatto, ma con timore…

Se abbiamo almeno incominciato veramente a fare tutte queste cose, ed ogni giorno continuiamo a fare un passo avanti schieriamoci pure con umiltà in quella grande schiera dei figli del Padre nostro che è nei cieli, il quale tratta tutti allo stesso modo:
- ogni giorno fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e sappiamo quanto bello è il sole che dà vita, scalda, illumina il corpo e l’anima;
- manda la pioggia per fecondare e dissetare tutti indistintamente giusti e ingiusti: questa è la tenerezza di Dio verso le sue creature, la premura di Dio, la misericordia di Dio, l’amore di Dio       
-Nessuna distinzione fa Dio, noi uomini ne facciamo tante e spesso: l’amor proprio, la conservazione di se stessi sono buona cosa , è insito nella salvaguardia della propria vita. Ma cosa ci chiede Dio, cosa ci rivela Gesù in questo brano che abbiamo appena letto?

Dunque! ci dice Gesù,
“siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste!
 Amatevi come io vi ho amati!
Ama il prossimo tuo come te stesso!
Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori.
Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno

Mi viene facile adesso pensare alla tenerezza di Dio alla quale spesso accenna Papa Francesco.
Essere perfetti come il Padre nostro che è nei cieli vuol dire farsi carico di questa tenerezza di Dio, tenerezza che Dio fin dalla creazione ha mostrato verso l’umanità, verso il suo popolo in preparazione del grande evento della redenzione, tenerezza per millenni non compresa, ma che ci è stata rivelata da Gesù.

Se per caso o per nostra disgrazia dovessimo  venir meno alle regole che Gesù ci ha lasciato ricordiamoci che “ nessun peccato può cancellarci dal cuore di Dio, lasciamoci trasformare da Gesù” (papa Francesco)

Mariella: Dopo il Vangelo di domenica scorsa caratterizzato dal "ma io vi dico" Gesù inizia adesso una serie di antitesi molto impegnative, prima fra tutte la legge del taglione che consisteva nel poter restituire un torto subito con un torto di pari peso.
Era una legge che voleva legalizzare le vendette pubbliche che inevitabilmente sarebbero degenerate in faide,  essa prevedeva che chi avesse leso un altro con un misfatto grave, fosse punito con una pena pari al male commesso
Vale a dire: chi mi ha percosso merita percosse, chi ha ucciso deve essere ucciso a sua volta con le stesse armi, chi ha rubato deve essere derubato di merce corrispondente.
L'Antico Testamento aveva già esortato a evitare qualsiasi rivalsa nei confronti del nemico, come ben attestano le parole del libro del Levitico di cui alla Prima Lettura odierna, ma Gesù  "porta a compimento" la legge sostituendo la giustizia senza pietà con il perdono e la disponibilità a "voltare l'altra guancia"

Vorrei aprire una parentesi che ci aiuta a comprendere meglio il significato del brano
Cosa vuole dirci Gesù per aiutarci ad essere "perfetti" come il Padre Nostro che è nei cieli?
Gesù non vuole dirci che dobbiamo subire passivamente il male rivolto verso di noi, ovviamente è necessario ricorrere alla giustizia e alla legittima difesa quando si subisca una cattiveria, però non è ammissibile odiare il proprio avversario;

occorre omettere ogni rancore nei confronti di coloro che ci hanno offesi ma si deve cercare in ogni modo di recuperare la persona che ci ha fatto del male e l'unica via per restituire dignità al fratello che ha sbagliato è il perdono
Un perdono che deve partire dal profondo del proprio cuore per poi potersi esprimere in parole o anche semplicemente in sguardi benevoli.

Denunciare un malfattore alle autorità perché lo metta in stato di non nuocere, è giusto e doveroso anche per la tutela della società; diventa però moralmente inaccettabile se questo lo si fa con sentimento di vendetta nei suoi confronti e se si ha la sola intenzione di danneggiarlo anziché recuperarlo.
Vendetta chiama vendetta e il sangue impone altro sangue senza concedere pace a chi resti avvinto dalla spirale dell'odio e del rancore verso i propri nemici e implica anche grande sofferenza da parte nostra ed assenza totale di pace.

Se il Padre "fa sorgere il sole su buoni e malvagi" indistintamente e senza riserve, se il suo amore si mostra imparziale con tutti e non conosce limitazioni né barriere sociali, anche la condotta umana deve essere simile all'agire di Dio
Sappiamo bene quanto sia difficile tutto questo e quanto la società in generale non ci aiuti a realizzare questo insegnamento straordinario d'amore che ci ha trasmesso Gesù
ma lo Spirito viene sempre in soccorso alla nostra debolezza, su questo non possiamo dubitare, abbiamo solo il compito di pregare!

Anna:  Desideravo questa sera  raccontare una storia :

Il discepolo e il sacco di patate
Un giorno, il saggio diede al discepolo un sacco vuoto e un cesto di patate e gli disse:
"Pensa a tutte le persone che hanno fatto o detto qualcosa contro di te recentemente, specialmente quelle che non riesci a perdonare. Per ciascuna, scrivi il nome su una patata e mettila nel sacco".
Il discepolo pensò ad alcune persone e rapidamente il suo sacco si riempì di patate.
"Porta con te il sacco, dovunque vai, per una settimana", disse il saggio. "Poi ne parleremo".
Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa. Portare il sacco non era particolarmente difficile.
Ma, dopo un po', divenne sempre più un gravoso fardello. Sembrava che fosse sempre più faticoso portarlo, anche se il suo peso rimaneva invariato.
Dopo qualche giorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patate marce emettevano un odore acre.
Non era solo faticoso portarlo, era anche sgradevole.
Finalmente la settimana terminò. Il saggio domandò al discepolo: "Nessuna riflessione sulla cosa?".
"Sì Maestro", rispose il discepolo. "Quando siamo incapaci di perdonare gli altri, portiamo sempre con noi emozioni negative, proprio come queste patate. Questa negatività diventa un fardello per noi e, dopo un po', peggiora."
"Sì, questo è esattamente quello che accade quando si coltiva il rancore. Allora, come possiamo alleviare questo fardello?".
"Dobbiamo sforzarci di perdonare".
"Perdonare qualcuno equivale a togliere una patata dal sacco. Quante persone per cui provavi rancore sei stato capace di perdonare?"
"Ci ho pensato molto, Maestro", disse il discepolo. "Mi è costata molta fatica, ma ho deciso di perdonarli tutti".

Gesù chiede anche a noi di fare questo, e non solo!! Tutto dipende da ognuno di noi  ….Quando si vuol bene  come ci amano le nostre mamme, le nostre nonne, il nostro coniuge,  non ci si lascia mai guidare dall’istinto e da sentimenti negativi …..

Un segreto:  PERDONARE.  E' la password per entrare nella gioia , per aprire il cuore dei nemici, per far sì che il bene vinca sempre sul male, per diventare "perfetti come il Padre.

Signore,
è già tanto difficile amare coloro che ci amano,
salutare coloro che incontriamo ogni giorno,
coloro che fanno parte della nostra famiglia
e tu ci chiedi di amare i nostri nemici,
di porgere il saluto a chi è diverso da noi.
Ci chiedi, Signore, di dare un passo verso l'altro,di cambiare sguardo,di porgere la mano,
ci chiedi di vedere nell'altro non un nemico, ma un amico,di salutare lo straniero con la lingua universale che è l'amore,
addirittura, Signore, ci chiedi di pregare per chi ci perseguita, per chi parla male di noi,
per chi ci mette sempre il bastone tra le ruote...
Sappi, Signore, che è difficile, è difficile da sempre, ma soprattutto di questi tempi.
Crediamo, però, Signore, che se tu ce lo chiedi, se noi rimaniamo con te ce la possiamo fare.

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