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lunedì 28 ottobre 2013

Festa di tutti i santi, di tutti coloro che hanno creduto e credono in Gesù



Festa di tutti i santi, 1 novembre 2013

 
I santi non sono solo quelli che vengono "ufficialmente proclamati tali dalla Chiesa", ma anche quelli che già fin da questa terra spargono nel mondo il buon odore di Cristo.

Proponiamo per la festa di tutti i Santi, che celebriamo il primo Novembre, un commento di Padre Augusto Drago: in altre occasioni pubblicheremo altri suoi commenti in questa pagina e altri suoi scritti nella pagina a lui riservata. 
Dal vangelo secondo Matteo 5, 1-12


In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni
sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è
la vostra ricompensa nei cieli».


Parola del Signore !



Fratelli e sorelle, pace a voi. Anche quest’anno apriremo il mese di Novembre
celebrando la solennità di tutti i santi.
Che cosa significa questa celebrazione?
Dobbiamo chiedercelo seriamente, anche perché, nella mentalità comune, questa celebrazione
altro significato non ha, se non quella di ricordare i santi, che durante l'anno liturgico non
hanno avuto una celebrazione propria.


Invece il primo giorno di novembre celebriamo un grande mistero.
Ricordate cosa recitiamo nel Simbolo degli Apostoli? Nell'ultima parte, verso la fine,professiamo:

"Credo la santa Chiesa cattolica, LA COMUNIONE DEI SANTI, la remissione dei peccati...la
vita eterna" Dunque celebrare i santi significa entrare dentro il mistero della Chiesa.
Essa, come ci ricorda il Catechismo della Chiesa universale al numero 954 e seguenti, ha tre
stadi:


- c'è la Chiesa pellegrina ancora nel mondo e che cammina nel tempo, aspettando il Suo Signore;

- c'è la Chiesa di coloro che vivono in uno stato intermedio, in attesa di purificazione prima di
essere ammessi dinanzi al Volto del Signore.
Questa è la Chiesa "purgante" costituita da coloro che sono ancora nel "purgatorio" in attesa
di ulteriore purificazione.

- C'è infine la Chiesa della Gloria: essa è costituita da coloro che già, pienamente purificati, sono eternamente ammessi alla visione beatifica di Dio.



Questi tre stadi del mistero della Chiesa non costituiscono tre "Chiese diverse": ma sono un
unica ed indissolubile Chiesa.
Da qui nasce quella che in ecclesiologia si chiama "Communnio sanctorum", la comunione
dei santi. Per mezzo del Battesimo tutti siamo stati santificati in Cristo perché ci siamo rivestiti di lui.
Ma questa santità, che già possediamo, va ricostruita giorno per giorno soprattutto attorno al mistero Eucaristico.

Conseguentemente c'è il cristiano in cammino e pellegrinante, bisognoso di essere sostenuto
nel suo cammino, c'è il cristiano che, lasciata questa terra di esilio, prima di essere ammesso
alla Gloria di Dio ha bisogno di purificarsi.


Questi cristiani hanno bisogno della preghiera dei cristiani ancora itineranti.


Poi c'è il cristiano, che già purificato, contempla il Volto della Bellezza del Signore e diventa un orante che intercede per i fratelli ancora in cammino.
Questa è la Comunione dei Santi.

Domani celebriamo questo grande mistero: la comunione dell'unica Chiesa.
Se ne deduce che non può esistere una vera devozione ai santi senza prima sentirsi dentro
questa profonda comunione.


Mi piace moltissimo questa solennità: sento vibrare nel mio cuore la gioia dell'unità della Chiesa nel suo mistero di luce e di salvezza. Cristo sta al centro di questo mistero: Lui e solo Lui è la gloria della Chiesa.


Detto questo, per me molto necessario per vivere bene la solennità dei Santi, vorrei aggiungere altre interessantissime considerazioni.

Chi sono i santi? Quelli che sono già in cielo e contemplano il Volto di Dio?
Certo! Ma non solo essi.
Tutti noi siamo chiamati, in virtù del Battesimo a divenire Santi ad imitazione del Santo che ci
ha chiamati. Dunque celebriamo anche il ricordo della nostra chiamata alla santità.
Quelli che hanno raggiunto ormai la meta, in cielo, diventano non solo i nostri intercessori, ma
sono anche il "modello" su cui modellare il nostro cammino. Essi sono icone di santità, davanti alle quali siamo chiamati a ricordare l'urgenza di diventare quelli che loro già sono. La santità allora comincia su questa terra.


La strada ci è indicata dalla grande pagina del Vangelo che proclameremo, quella delle Beatitudini.
Camminando su quella via, quella delle Beatitudini del Regno, arriveremo, già fin da adesso, a
costruire la nostra santità. I santi non sono solo quelli che vengono "ufficialmente proclamati
tali dalla Chiesa", ma anche quelli che già fin da questa terra spargono nel mondo il buon odore di Cristo.

Fratelli e sorelle, soltanto i santi, quelli che hanno abbracciato le Beatitudini come programma di vita, cambiano il mondo. Essi rigenerano l'umanità.
Essi sono capaci di cambiare il corso delle cose.
Essi segnano le grandi svolte della Chiesa terrena, rivelandone il Volto.
I Santi salvano la Chiesa dalla mediocrità, la riformano, la indirizzano verso ciò che deve
essere.


I pagani di oggi non potranno essere evangelizzati che dai santi, gli uomini e le donne
delle Beatitudini.


Non c'è Parola più forte per fare udire ai sordi La Parola, non c'è luce più splendente per far
rivedere agli occhi il Sole!
I Santi, gli uomini e le donne delle beatitudini, sono rimasti i più umani tra gli uomini, poiché la luce di Cristo ha penetrato la loro umanità.



Giovanni Paolo II, un giorno, durante un raduno di giovani, lanciò un grido: "Diventate santi per la gioia di Dio e la felicità degli uomini!" "Non abbiate paura di diventare santi !"
I santi, uomini e donne delle Beatitudini, sono il Vangelo in carne ed ossa.
La loro luce penetra la mia carne come diceva uno scrittore russo esiliato in Francia:
"Visto dall'alto, un santo è tutto intessuto di luce, visto dal basso, non cessa mai di lottare!"
In questa maniera le beatitudini passano dalla partitura scritta all'oratorio cantato, come
affermava Daniel Ange, alla danza della vita.


Ognuno con il suo strumento, nell'immensa orchestra della Chiesa.
Essi, uomini e donne delle Beatitudini, traspongono il tema unico musicale nella vasta gamma del quotidiano.

Fratelli e sorelle, vuoi essere tu, voglio essere io, donna uomo delle beatitudini?
Aspettando cieli nuovi e terra nuova, per prepararne l'avvento, affrettarne il Giorno:
noi non saremo dei santi isolati, diventeremo santi insieme. E per diventarlo canteremo, ascolteremo, veglieremo: la preghiera non si estingue.


Staremo di guardia, profetizzeremo, testimonieremo: La verità non si avvizzisce.
Noi giocheremo, danzeremo, ameremo:
L'amore non è mai stanco! Tutto questo lo vivremo come fanciulli. L'avvenire, quello di Dio e quello degli uomini, non spetta ai fanciulli.

Riceveremo la nostra infanzia nuova: l'infanzia non appassisce. La gioia di vivere le Beatitudini ce la scambieremo gli uni gli altri. La doneremo a Dio.


Non deluderemo la sua speranza. La soddisferemo a pieno. Lasceremo che ci riempia: la santità non si sciupa! E regale sarà la nostra gioia!
Per conservarla, la trasmetteremo: la gioia non invecchia! Un giorno, in Dio, saremo come Lui, santi: Gioia eterna!

Fratello e sorella, affascinate tutto questo! Facciamoci attrarre da questa bellezza, da questa
chiamata. Diventiamo uomini e donne delle Beatitudini e domani, celebrando la nostra festa,
celebreremo anche la possibilità di diventare anche noi santi, oggi, adesso! Amen!

Padre Augusto Drago

NB:  Nella pagina di Padre Augusto Drago potrai trovare un commento esegetico al brano delle Beatitudini...Buona lettura!!

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