Una
chiesa che si fa ultima...
( appunti dal libro “Insieme alla
sequela di Cristo sul passo degli ultimi” di don Tonino Bello)
“ Che
significa farsi ultima? Significa “ entrare nella logica della
sequela di Gesù Cristo”. Mettersi in fila dietro di Lui e
lasciarsi devastare dalla gioia di offrire un servizio alle retrovie.
Rallentare
il passo per farlo accelerare da altri.
Accelerare
la marcia per destare i sonnolenti. Incoraggiare chi si è fermato.
Sollevare chi è caduto.
...
Farsi ultimo significa stare in retrovia per mantenere i contatto con
Lui, fare la spola per legare col resto della truppa, andare su e giù
per non creare nello schieramento soluzioni di continuità...allora
vuol dire che farsi ultimi significa lasciarsi prendere da un
incontenibile bisogno di comunione...non per “smania” di
evidenza...
...Parliamo
chiaro: questa comunione non è molto forte nelle nostre Chiese.
Siamo troppo divisi nelle scelte, nei progetti, nei metodi, forse
anche nei traguardi.
All'interno
del presbiterio non sempre corre buon sangue tra tutti. Tra
presbiteri, religiosi e vescovo, mille riserve mortificano quella
sinfonia di cui Parlava Ignazio di Antioquia.
Tra
associazioni e parrocchie e gruppi di comunità e laici e preti
serepeggiano reticenze, dissapori, rivalità..., le mormorazioni del
popolo ebreo nel deserto.
Così,
non facciamoci illusioni, l'annuncio del Regno ristagna. E a pagarne
le conseguenze sono gli ultimi, disorientati da una Chiesa solo
velleitaria, che, con metodologie contraddittorie e spesso
all'insegna dell'elisione reciproca pretende di riportarli tra i
primi!”.
E
ancora:
“La
Madonna, povera di Javhé, che ha cantato il riscatto degli umili,
dia alle nostre Chiese la nforza di confidae negli ultimi.
E
ciascuno di noi, pur nella fatica del viaggio e nelle delusioni della
vita, possa sentirsi confortato dalle parole di Sant'Agostino:
“Aiuta
il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a Colui con il
quale desideri rimanere”.
Io che scrivo, tu
che hai letto queste parole di don Tonino chiediamoci una volta per
tutte: sono veramente un cristiano vero, vero discepolo di Gesù? In
che cosa sono impegnato nella Chiesa voluta da Gesù? Ovvero sono
soltanto un cristiano della domenica perché vado a Messa? Cosa mi
manca? Cosa posso fare?
La via della condivisione
(Ernesto Olivero)
I poveri continueremo ad averli sempre con noi, ma se ogni persona trovasse nella solidarietà un senso al proprio vivere, la loro povertà sarebbe diversa; diventerebbe scuola di vita e nella condivisione troveremmo la via per abbattere le miserie che abbrutiscono l'uomo.
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