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giovedì 6 marzo 2014

Dio non conterà quanti digiuni e quante preghiere avete fatto




Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Domenica 09 Marzo 2014


Dal vangelo secondo Matteo (4, 1-11)
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto:Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”.

Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: “Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Allora Gesù gli rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.

Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.


Parola del Signore !

Enzo: Abbiamo iniziato con il mercoledì delle Ceneri il periodo liturgico della quaresima. Quaresima tempo per affrontare il tema del nostro cambiamento, ancora una volta il tema della nostra vera conversione, tempo da lasciarci alle spalle ciò che di sbagliato troviamo nella nostra vita di discepoli di Gesù. La liturgia non poteva proporci brano più attinente a questo periodo di riflessione, penitenza, conversione allo straordinario di Dio e per questo anche tempo di gioia.


Perché il diavolo cercò di tentare Gesù? Sicuramente per accertarsi che Gesù fosse veramente il Figlio di Dio. Tentare nel linguaggio biblico ha un triplice significato: mettere alla prova, saggiare, e far deviare dalla retta via. Nel nostro caso prevale il saggiare: sarà veramente il Figlio di Dio? fu il dubbio di Satana.


Il Figlio di Dio nel Battesimo di Giovanni si fece penitente assumendo su di sé i peccati dell’umanità. Riconosciuto dal Padre come Figlio unigenito fu rivestito di Spirito Santo, e consacrato con l’unzione, a Lui fu conferita la dignità regale e quella sacerdotale.


Dopo il battesimo si ritira nel deserto “spinto dallo Spirito”, quello stesso Spirito che rese possibile la sua generazione ed era venuto visibilmente su di lui per mostrare a tutti il compiacimento del Padre ora lo conduce nel deserto come aveva condotto il popolo eletto e qui tra preghiera e digiuno rimane quaranta giorni.

Simbolicamente si ricordano i 40 anni trascorsi dal popolo ebreo nel deserto, tempo della prova e dell’attesa; Mosè aveva digiunato 40 giorni sul monte, alla presenza del Signore, per ricevere la sua Legge santa; spezzate le tavole per il grande peccato del Vitello d'oro, ripete lo stesso digiuno; Elia camminò e digiunò per 40 giorni e 40 notti prima di ricevere la rivelazione di JHWH sul monte Oreb. Il deserto diventa così il luogo dell’ascolto, della rivelazione, luogo della prova e dell’attesa, luogo da dove si parte per una missione che Dio assegna ad ognuno.


Le tentazioni di Gesù, sono le tentazioni di ogni tempo con cui il diavolo cerca di deviare ogni cristiano e la Chiesa stessa di Gesù: uno sguardo alla storia e vediamo quanto è vero!



La prima tentazione : la prima tentazione infatti è una sollecitazione ad usare il potere taumaturgico per provvedere alle ordinarie necessità materiali.


“è la prova dell’esistenza di Dio che il tentatore propone: Se tu sei il Figlio di Dio… Questa richiesta di prove pervade tutto il corso della vita di Gesù: gli viene continuamente obiettato di non aver dato prove sufficienti di sé…E questa richiesta rivolgiamo anche noi a Dio, a Cristo e alla sua Chiesa nel corso della storia: se esisti o Dio allora devi mostrarti…devi dare alla tua Chiesa, se proprio deve essere la tua, un grado di evidenza diverso da quello che di fatto possiede”…Benedetto XVI in Gesù di Nazaret.

Non di solo pane vivrà l’uomo. Gesù ribadisce che la cosa più importante per Lui è la fedeltà al volere del Padre, “di ogni parola che esce attraverso la bocca di Dio”. Chiesa di Dio fai affidamento a questa voce?


La seconda tentazione: Il prestigio, un grande gesto un gesto appariscente, taumaturgico, un messia dei miracoli, di segni strepitosi…


“ Gesù spiega che il concetto di Messia è da comprendere a partire dal messaggio profetico nella sua interezza: non significa potere mondano, ma la croce e la comunità completamente diversa che nasce dalla croce...

…Il Regno umano resta regno umano e chi sostiene di poter edificare il mondo salvato asseconda l’inganno di Satana, fa cadere il mondo nelle sue mani…

…ma che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore? Che cosa ha portato?

La risposta è molto semplice: Dio”. Benedetto XVI in Gesù di Nazaret


Ha portato Dio che come sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.  Siamo sempre consapevoli quanto importante è stata la Rivelazione di Dio per mezzo di Gesù?



La terza tentazione: Il tentatore svela il suo pensiero recondito: egli non tanto vuole informarsi sulla qualità di «Figlio di Dio» di Gesù, ora intende provarlo e farlo deviare dal piano divino, inducendolo a scegliere la via di un messianismo terreno, politico…

Il potere che dà sicurezza, potere basato nel dominio delle persone e delle cose, potere che vuole allontanare dalla vera fede rivelata, abolire l’immagine di Dio e sostituirlo con altre deformate.


“…La disputa tra Gesù e il diavolo è una disputa che riguarda ogni epoca, la cui domanda ermeneutica  fondamentale è la domanda  circa l’immagine di Dio. La disputa sull’interpretazione in ultima istanza una discussione su chi è Dio. Questa discussione intorno all’immagine di Dio, di cui si tratta nella disputa sulla corretta interpretazione della Scrittura, si decide però correttamente nell’immagine di Cristo: Egli che è rimasto senza potere mondano è davvero il Figlio del Dio vivente?...


…Chi segue la volontà di Dio sa che in mezzo a tutti gli orrori che può incontrare non perderà mai un’ultima protezione.  Tale fiducia, a cui ci autorizza la Scrittura e alla quale il Signore, il Risorto, ci invita, è però qualcosa di completamente diverso dalla sfida avventurosa a Dio che vuole fare di Lui il nostro servo”. Benedetto XVI in Gesù di Nazaret                                           

Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. E’ la fine della tentazione, la ricompensa  divina per aver resistito agli inviti del mondo, la gioia di essere nel vero, nel bello di Dio, la serenità del giusto.


“ Gesù ha portato Dio: ora conosciamo il suo volto, ora noi possiamo invocarlo. Ora conosciamo la strada che, come uomini, dobbiamo prendere in questo mondo.

Gesù ha portato Dio e con Lui la verità sul nostro destino e la nostra provenienza; la fede, la speranza e l’amore. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco…La causa di Dio sembra trovarsi continuamente in agonia. Ma si dimostra sempre come ciò che veramente permane e salva. I regni del mondo, che Satana poté allora mostrare al Signore, nel frattempo sono tutti crollati”. (idem)


La fede di ognuno ha momenti di luce, ma anche di buio. Se vuoi camminare sempre nella luce, lasciati guidare dalla Parola di Dio. Benedetto XVI


Concludo questo commento con le parole di Papa Francesco: “La parola e i gesti del Signore liberano e aprono gli occhi di tutti. Nessuno resta indifferente. La parola del Signore fa scegliere sempre. E ognuno o si converte e chiede aiuto e più luce o si chiude e aderisce con più forza alle sue catene e alle sue tenebre” ( in Riflessioni di un pastore,pag.33).


Mariella:  Ho riflettuto abbastanza su questa pagina evangelica e vorrei solo riassumere due piccolissimi concetti per poi porgervi alcune riflessioni di Padre Augusto.

La prima domenica di quaresima ha sempre un tema fisso:  i quaranta giorni di Gesù nel deserto, dove digiuna, prega e viene anche tentato dal Maligno.

Possiamo considerare la nostra quaresima un tempo di deserto nel quale scegliere se lasciarci tentare dal mondo oppure resistere alle mode, allo spreco, combattere i peccati, andare controcorrente e tornare a Dio con cuore rinnovato

La quaresima è un tempo di scelta, giustamente lo sottolineavi anche tu Enzo, non possiamo vivere la gioia intensa della Pasqua se il nostro cuore non si è purificato dalle mondanità e dalle assurdità proposte dal nostro tempo.

Vivere la Pasqua è comprendere che la nostra vita non è limitata ai piaceri terreni, né deturpata dalle sofferenze presenti, la nostra vita è tempo di grazia nel quale crescere alla Luce della Parola.

Sottrarsi alle tentazioni è possibile solo in virtù al nostro Battesimo e all'azione dello Spirito Santo

Gesù vuole insegnarci che senza il combattimento spirituale non è possibile in assoluto crescere in umanità e spiritualità.  La lotta contro il male è inevitabile nella vita: fa parte di essa.

Basta saper lottare con le armi dello Spirito come ci ricorda Paolo in Efesini capitolo 6.

Il male è inevitabile: evitarlo, non combattere spiritualmente contro di esso, non ci renderebbe cristiani maturi nella fede in Gesù Cristo.

Gesù riesce vittorioso in virtù della sua forza, ricordandoci in tal modo che senza di Lui ogni nostro personale sforzo o combattimento spirituale contro le forze del male, sarebbe perdente già in partenza.

Questo è lo sforzo che siamo chiamati a compiere per poter veramente unirci al Signore Gesù nella sua Passione Morte e Resurrezione: dobbiamo liberarci dalla schiavitù del peccato per poter finalmente essere veri figli di Dio, collaboratori stessi di Dio, secondo il suo volere ed il suo disegno d'Amore.


Le tentazioni sono presenti tutto l'anno, non solo nel tempo quaresimale, però questo è un momento di conversione, che significa non tanto cambiare il cuore, quanto migliorarlo, allargarlo, renderlo più simile al cuore di Dio.

Questo ci auguriamo di riuscire a fare ed aggiungo alla mia una riflessione di



Padre  Augusto:
“Vi auguro una buona quaresima: Dio non conterà quanti digiuni e quante preghiere avete fatte. A Lui interessa solo che siate quello che, in virtù della vostra chiamata, dovete essere: Acqua limpida e zampillante da una fonte viva che è il Cuore di Cristo. Luce che scaturisce da un fuoco acceso nel cuore delle vostre notti. Vita piena di passioni ardenti e di desideri che vi facciano volare in alto.


Non pensate di non farcela: NON ABBIATE PAURA! Non abbiate paura né delle prove attraversate o che state attraversando, né della vostra fragilità e debolezza. Non abbiate paura nemmeno delle vostre inconsistenze: basta che doniate il vostro “IO VOGLIO, IO DESIDERO” alla travolgente forza dello Spirito e tutto cambierà!


Anche se esternamente sembra non sia cambiato nulla: importante è che sia cambiato il vostro cuore! E’ il cuore che acquisisce occhi diversi, quelli di Dio, che vi fanno leggere il vissuto quotidiano alla luce del Vangelo!”


Giuseppe: Piccoli, semplici pensieri, quest’oggi.

Perché Satana mi tenta? E’ un domanda non retorica ma reale. Quante, quante volte mi sono sentito, mi sento tentato! Ogni volta devo scegliere, e costa fatica.

La cosa forse più sconvolgente, per me, è che le tentazioni vengono “nel fare” e non nel “dire”.



Un esempio banale: sabato scorso sono andato ad una festa di carnevale assieme a tutti i miei compagni di scuola che cantano nel coro dell’Istituto. Eravamo una sessantina.

Ho ballato dalle 9 di sera alle due del mattino, senza un attimo di pausa. Ero scatenato. Ed ecco, domenica, alle nove del mattino mi sveglio e dentro di me risuona una voce: “resta a letto a riposare, a messa puoi andare un altro  giorno”.

Che cos’è questo se non la voglia del Tentatore di allontanarmi dall’Amore di Dio?

A me è stato detto “riposa, il tuo benessere è più importante, pensa alla salute, Gesù vuole che tu ne abbia cura. Ma io avevo Gesù che attendeva sulla porta di casa e mi voleva con sé. E andai a messa.


Quindici giorni fa mi arrabbiai di brutto con i ragazzi che assieme a me animano l’oratorio. Decisi di mollare.  "Sono vecchio", mi dicevo, "capiranno".

Dentro di me, però non ero sereno. Pregai il Signore e nell’anima mia lui mi parlò: “pensa ai bambini, adesso, chi sono loro, per te?”

E io via, in macchina per essere puntuale. La mia silenziosa risposta alla domanda di Gesù rimbalzata dentro

In loro sei Tu, Gesù”. Sono piccolissime cose mie queste, e son cose che capitano spesso a tutti noi.
Anche nel deserto il Signore ci da una lezione di vita enorme, vera teologia vivente, ci insegna la teologia del fare.

Sento il tempo che scorre,

e il pendolo scandisce,

in salotto,

il passar delle ore,

il fluir della vita che va.

Guardavo all’interno di me,

cercavo silenzio: non c’è.

Pregavo,

il pensiero volava,

legato da sempre

all’Amore per Te.


Anna: Le tentazioni per me sono l' ostacolo del cuore e dell'anima che è protesa e va verso l'Amore Supremo; è un po' come quando dobbiamo scalare una montagna che tra sassi, pietroni , vento , sole forte non ci fanno camminare per mille motivi per arrivare alla vetta e vedere un panorama stupendo.

Quando si arriva abbiamo sudato molto, ci siamo affaticati, ma la bellezza è così grande e bella che ci fa impazzire di gioia. Ma per arrivarci…

Ecco che la quaresima entra nel nostro cuore non come un tormento ma con la gioia di camminare insieme a Gesù,

la consapevolezza che per desiderare il suo abbraccio occorre saper amare e saper scalare come Lui vuole.

Pazienza, fede, preghiera, digiuno  non solo inteso fisico ma come rinuncia fatta per  saper donare al prossimo.



1 commento:

  1. Commento di padre Ermes
    Ronchi

    Tempo di Quaresima: il cristiano lo avverte come una proposta penitenziale mentre la liturgia lo struttura come un tempo battesimale. Come il Battesimo è l’evento più vitale, così questi quaranta
    sono i giorni della primavera dello spirito, della Pasqua che urge, gradini per il crescere e il maturare della luce.
    Il Vangelo racconta tre scelte (o tentazioni) di Gesù, collocate all’inizio: un ‘in principio’ che non è cronologico ma valoriale, quando Gesù deve decidere che tipo di messia diventare.
    La prima scelta: “Dì che queste pietre diventino pane!”. Pietre o pane è una piccola, troppo piccola alternativa, che Gesù spalanca. “Non di solo pane vivrà l’uomo”. C’è dentro di noi una eccedenza, un oltre da vivere come una breccia, per dove entrano mondi, creature, affetti, un pezzetto di Dio.
    Non ridurre i tuoi sogni a cose e denaro. Vuoi vivere di più? Non ridurre la vita a ricerca di vantaggi, di solo pane.
    Gesù non lo ha mai fatto. Non ha agito mai a proprio vantaggio, si è fatto pane a vantaggio di tutti.
    Seconda prova: “Buttati giù, chiedi, esigi, provoca un miracolo”. È una sfida aperta a Dio, attuata attraverso un atto che sembrerebbe di fede totale e che invece ne è la caricatura: la ricerca di un Dio magico a proprio servizio.
    Il diavolo, il grande seduttore, si presenta come un amico, come chi vuole aiutare Gesù a fare meglio il Messia:
    ‘Buttati, e camminerai su di un tappeto di angeli. Fai vedere un miracolo, il miracolo ti aiuterà ad avere successo, la gente ama i miracoli’. Gesù risponde:non metterai alla prova Dio. Non rivolgerti a Dio come a un distributore di favori e di prodigi, la fede non è un’assicurazione per avere successo.
    Tu fidati di Colui che di te non si dimenticherà mai.
    La terza tentazione pone Gesù davanti all’idolo del potere: ‘Tu pensi di cambiare
    il corso della storia con la croce?
    Tratto da " A sua Immagine",8 marzo 2014

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