BENVENUTO



B E N V E N U T O !! Lo Spirito Santo illumini la tua mente, fortifichi la tua fede.


mercoledì 2 ottobre 2013

Se aveste fede quanto un granello di senape…

 


Domenica 6 Ottobre 2013


Dal Vangelo secondo Luca 17,5-10

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore!


 Mariella: Iniziamo questo blog dedicato alla fede, con un brano fra i più adatti a comprendere questo grandissimo dono che abbiamo ricevuto e che dobbiamo coltivare per poter giungere alla meta verso la quale stiamo camminando, con un cesto ricco di opere buone e gradite al Signore.
La scelta del brano è puramente casuale, potremmo dire frutto dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi ed in generale nel cammino della storia dell’umanità.
Questo brano di Luca è tutto imperniato sulla fede.
Una fede che per molti spesso è solo impostata su ragionamenti razionali ed intellettuali, per lo più retorici,  poco aderenti alla realtà stessa della nostra vita, una fede basata solo sul sentito dire, sul pressappoco, sul forse, non sperimentata e non vissuta nel concreto del nostro cuore.
Quando questo accade, la fede non può considerarsi vera, sarà una fede superficiale ed instabile, rischierà di traballare al primo soffio di vento contrario o al primo incresparsi delle onde, mettendo in crisi tutto il nostro vivere ed il nostro lottare.

Ma a che serve credere?
Il mondo direbbe: a niente, né a far soldi, né a far carriera, né ad aver successo, anzi!
Se ne fa benissimo a meno, e si vive pure meglio facendone a meno...impostando la vita esclusivamente sull’effimero, sul godereccio, sull’illusorio rapporto con i beni e i piaceri di questo mondo.
Eppure è proprio questo mondo, più che mai ateo, che dimostra di non poter vivere senza credere in qualcosa: o negli oroscopi, o nei maghi, o nelle previsioni del tempo.
Le sette aumentano proprio perché la gente ha più che mai bisogno di agganciarsi a qualche "credo", magari il più strampalato e il più anti religioso che ci sia.



In ogni uomo c'è una sete profonda e una ricerca spirituale che, se non si orienta verso Dio, si orienta necessariamente verso qualcos'altro che rischia di farci perdere definitivamente il senso vero dell’esistere e del morire.
Fede non è credere in qualcosa, ma è credere in QUALCUNO, è credere nel Signore Gesù.
È l'incontro con l'amore di Dio, è fidarsi di Lui.
Noi ci fidiamo di Qualcuno che ci ha dimostrato il suo amore, che ci ha riempito con la sua Parola.
La fede è una virtù teologale e quindi ha Dio per oggetto; per cui si appoggia sulla forza stessa di Dio, che tutto può anche nei casi più disperati, i limiti purtroppo li mettiamo noi quando manchiamo di fede.
Dice il Vangelo infatti: "Se aveste fede come un granello di senape potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe".

La fede è così importante che da essa dipende la salvezza eterna di ognuno di noi. Chi crederà sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato, afferma Gesù.
L'uomo di fede vede le cose che gli altri non vedono e neppure potranno mai vedere. La fede ti dà una visione sopranaturale della vita. È una luce che si accende nella notte e ti svela un mondo che diversamente rimarrebbe immerso nell'oscurità.
Senza la luce della fede, la vita è un cammino avvolto nel buio. Con la luce della fede, invece, sai da dove vieni e dove vai, sai chi sei.

Le due brevi parabole del testo evangelico ricordano due proprietà della fede: l’intensità e la gratuità.
Ossia la fede deve essere una fede profonda e convinta che sa sperare e lottare nella certezza che Dio non ci abbandona mai.
Lottare e vivere non con l'animo dei disperati, ma dei figli che sanno di essere custoditi nel palmo della mano di un Padre che tutto può.

La gratuità della fede significa viverla senza ricatti e senza compromessi, il cuore deve mantenersi umile senza vantare pretese.
Certo non è facile raggiungere la maturità della fede e conservarla costantemente nel nostro cuore, le difficoltà della vita possono anche metterci a dura prova.
Allora anche noi, come gli Apostoli, osiamo invocare " Signore accresci in noi la fede" e perdona ciò che la mia coscienza teme, ed aggiungi ciò che la mia preghiera non osa sperare.

Enzo: La richiesta degli apostoli a Gesù “Accresci in noi la fede” mi rimanda ad un’altra richiesta degli stessi  sempre a Gesù “ Insegnaci a pregare”.
Due richieste diverse ma inscindibili: la fede cresce nel rapporto della nostra anima con Dio, rapporto di fiducia totale in Dio Padre, in Gesù Redentore e nello Spirito Santo Amore.
L’esempio apportato da Gesù, a prima vista, sembra paradossale ma non lo è: Gesù vuole indicare la forza irresistibile della fede, una fede che opera e ottiene prodigi, una fede che si deve accogliere e nutrire con la preghiera: è la forza dei santi e dei martiri…

L’esempio del padrone e del servo ci indica l’atteggiamento dei discepoli di Gesù, degli eletti che prenderanno il posto di Gesù nella missione affidatagli dal Padre, missione che diventa servizio
senza pretese di ricompensa, missione che non pretende diritti perché la fede è un dono e lo stato di discepoli un privilegio; missione superiore ad ogni rapporto di giustizia commutativa ( io do’ a te e tu dai a me).
Gesù invitandoci a considerarci “servi inutili” vuole indicarci la strada dell’obbedienza e dell’umiltà (abbiamo fatto quanto dovevamo fare).

Domandiamoci: siamo servi inutili perché non possediamo una fede adulta?
La nostra fede ci dice e ci dirà sempre che lavoriamo per un Padrone che paga bene, molto di più di quello che noi possiamo immaginare.

Anna: proprio in questi giorni ... per programmare un pò la catechesi per i ragazzi .... ho riflettuto come potevo regalare quel libro meraviglioso che si chiama Bibbia nel modo più concreto .... e come potevo esprimere al meglio il mio Credo e la mia fede ....
ma in chi ? chi è Gesù per me ? che cosa mi chiede ? dove ho conosciuto per la prima volta quel Qualcuno e non qualche cosa?
Certamente da sacerdoti , educatori  ho conosciuto Gesù ma la Bibbia è Stata fondamentale perché in essa c'è tutta la nostra storia, la Storia della Salvezza che è poi la nostra storia ..... Dio  Padre , Dio  figlio fattosi uomo e Spirito Santo ....

Quante figure hanno creduto e si sono fidati del Padre Misericordioso ?
Abramo Padre nella Fede, una fiducia incrollabile; non era facile da eseguire la richiesta di Dio nel donargli il figlio .... ma Abramo si fida , non fa una piega ....e il Padre gli dona il centuplo .... Abramo si è fidato  eccome, non ha posto resistenza .... non ha detto: Dio ma che mi chiedi ...?
non ha avuto Paura .....

Altri ancora Mosè, Aronne ...Giobbe con la sua Pazienza ....e tantissimi ancora
Ecco, avere fiducia in Dio Padre significa avere Fiducia in Gesù Uomo che è venuto per Salvare tutta l'Umanità e portarci con Lui perché Dio è solo Amore e nell'effusione trinitaria .



La gratuità della fede significa viverla senza ricatti e senza compromessi, il cuore deve mantenersi umile senza vantare pretese.



 

2 commenti:

  1. Papa Francesco all'Angelus di domenica 6 Ottobre 2013

    Oggi, il brano del Vangelo comincia così: «In quel tempo gli apostoli dissero al Signore: “Accresci in noi la fede!”» (Lc 17,5-6). Mi pare che tutti noi possiamo fare nostra questa invocazione. Anche noi come gli Apostoli diciamo al Signore Gesù: “Accresci in noi la fede!”. Sì, Signore, la nostra fede è piccola, la nostra fede è debole, fragile, ma te la offriamo così com’è, perché Tu la faccia crescere. Vi sembra bene ripetere tutti insieme questo: “Signore, accresci in noi la fede!”? Lo facciamo? Tutti: Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Ce la faccia crescere!
    E il Signore che cosa ci risponde? Risponde: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe» (v. 6). Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed è vero! Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne! Pensiamo, per esempio, a certe mamme e papà che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Queste persone, proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno, anzi, come chiede Gesù nel Vangelo, dicono: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» (Lc 17,10). Quanta gente tra noi ha questa fede forte, umile, e che fa tanto bene!

    RispondiElimina
  2. Non riesco ad esprimere la mia Fede con paroloni o grandi commenti non ne sarei all' altezza.Per me la Fede,è quel nodo in gola che provo senza ragione, al solo pensare a Gesù ,è un nodo che esprime amore e quando uno ama segue, ma quelle lacrime di commozione che mi vengono giù dagli occhi, indicano però ché non riesco a seguirlo come si dovrebbe perché debole e fragile nella mia umanità.

    RispondiElimina